di Cesare Ragionieri
21 anni fa, il 2 novembre del 1999, un lampo accecante illuminò lo Stadio Artemio Franchi, dove Fiorentina e Barcellona si stavano dando battaglia per un posto nella seconda fase a gironi di Champions League. Un lampo firmato da Mauro Bressan, che si prese le luci della scena nonostante la presenza in campo di giocatori del calibro di Batistuta e Rui Costa da una parte e di Figo, Guardiola e Rivaldo dall’altra. In che modo? Con una rovesciata da fuori area che è entrata di diritto nella storia della Fiorentina e della massima competizione continentale per club.
A stupire ancora di più è che Bressan non è mai stato un fenomeno a livello tecnico. Un giocatore normale, dalla carriera senza particolari squilli e con pochissimo feeling per il gol. Tutte cose che rendono il suo gol ancora più epico. Basti pensare che prima di quella partita, aveva segnato solo 8 reti (di cui 6 tra Serie B e C) in quasi 200 partite. Al 14′ l’episodio che lo fa entrare nei libri di storia. Batti e ribatti fuori dall’area del Barça, il pallone si alza per il più classico dei campanili, rimbalza a terra e viene colpito da Bressan, che si era coordinato nel migliore dei modi. Una rovesciata da trenta metri che termina esattamente sotto l’incrocio dei pali alla destra di un incolpevole Arnau.
📅 #OnThisDay in 1999…
👌 This bicycle kick 🔥💜 Mauro Bressan 👏👏👏 pic.twitter.com/jmKUO9ikiC
— UEFA Champions League (@ChampionsLeague) November 2, 2018
La partita, per la cronaca, fu spettacolare, finì 3-3 e la Fiorentina si qualificò per la seconda fase della Champions League. Ma un gol così, a 21 anni di distanza, al Franchi non si è più visto, e in Europa nemmeno.
Nel libro dei record
Un gesto tecnico stupendo, che è rimasto ben ben impresso anche a chi ha redatto la classifica dei gol più belli della storia della Champions League. L’ex giocatore della Fiorentina con la sua rovesciata dai 30 metri finita sotto l’incrocio si è piazzato al secondo posto secondo la rivista France Football. Subito dietro a Zinedine Zidane che ha fatto un gol con un sinistro al volo dal limite dell’area, nella finale della stagione 2001/02 vinta dal suo Real Madrid contro il Bayer Leverkusen. A completare il podio c’è Cristiano Ronaldo, con la sua rovesciata nella gara del 3 aprile 2018 vinta dal Real Madrid in casa della Juventus.
La settimana scorsa Bressan è stato intervistato da Sky Sport. E gli è stato ovviamente chiesto di svelare i segreti di quel gesto tecnico: «Questi gesti tecnici per me non erano una novità, li provavo sempre in allenamento. Quella volta è filato tutto alla perfezione: potenza, velocità di esecuzione e un po’ di fortuna. Fare certe cose per me era normale, a fine allenamento mi mettevo lì a provarle. È stata un’emozione unica, segnare sotto la Fiesole contro una grande come il Barcellona. Peccato solo non ci fosse ancora il premio Puskas». La rovesciata di Bressan non avrà vinto il premio Puskas, ma è entrata nell’immaginario collettivo come uno dei gol più belli e allo stesso tempo difficili della storia di Champions League.