di Giovanni Benvenuto
È il 29 novembre 2003 quando allo Stadio delle Alpi di Torino si sfidano Juventus e Inter. I nerazzurri non arrivano coi pronostici a loro favore: nei giorni precedenti l’Arsenal di Arsene Wenger ha strapazzato per 5-1 a San Siro gli uomini allenati da Cuper, con quest’ultimo messo alla porta per fare spazio ad Alberto Zaccheroni. Il tecnico ex Milan è chiamato subito a un’impresa: quella di battere la Juventus di Lippi dopo un boccone amarissimo come quello della batosta subita nella stessa settimana in Champions.
La partita
Zaccheroni si presenta con un 3-4-3 con Van Der Meyde, Martins e Cruz a comporre il trio offensivo. Al 12′ minuto c’è un calcio di punizione per l’Inter e a batterlo è Cruz: l’attaccante argentino riesce a sorprendere Buffon sul suo palo e a insaccare per la rete che sblocca il risultato. Fatto curioso quello capitato alla punta albiceleste, scelto in maniera non del tutto casuale a calciare. Difatti, tanti anni dopo la sfida, Cruz racconta a Inter Tv un particolare retroscena: «Nessuno si aspettava che calciassi quella punizione. Mi allenavo tanto però su quel fondamentale».
Nel secondo tempo il copione rimane lo stesso: funziona il cosiddetto recinto nerazzurro creato attorno a Nedved con la Juve che prova senza successo a cambiare schema passando dal 4-4-2 al 4-2-3-1. Ma al 69′ arriva il raddoppio: Zanetti sfreccia sulla fascia ed è sempre Cruz a segnare, l’argentino sfrutta la ribattuta di Buffon e firma una doppietta di straordinario peso. Martins completa l’opera prima del gol della bandiera firmato da Montero, con l’Inter che contro ogni pronostico espugna il Delle Alpi.
Un successo che mancava dal 1993, e dopo dieci anni i nerazzurri sono riusciti a espugnare il fortino degli acerrimi rivali. Merito di Zaccheroni e del suo cambio di modulo, ma soprattutto a un ‘giardiniere‘ che ha calcato a dovere il manto erboso regalando una notte indimenticabile al mondo interista.