di Cesare Ragionieri
29 ottobre 1997. Stadio Dinamo, a Mosca. L’Italia si gioca l’accesso al Mondiale del ’98 in uno spareggio andata e ritorno contro la Russa, che gioca davanti ai propri tifosi la partita d’andata.
Al minuto 32 l’episodio che cambierà la serata del diciannovenne Gianluigi Buffon. Il titolare Gianluca Pagliuca si fa male ed è costretto a chiedere il cambio. Il ct Cesare Maldini si gira verso la panchina e incrocia gli occhi di quello che all’epoca era il portiere del Parma. Basta uno sguardo: Buffon si alza e comincia il riscaldamento sotto la neve di Mosca. Per poi entrare in campo con la solita spavalderia che l’ha contraddistinto per tutta la carriera.
⏰ Accadde oggi ⏰
🇮🇹 29 ottobre 1997: #Buffon debuttava con l’#Italia 🙌
Il resto è storia…@gianluigibuffon @Vivo_Azzurro pic.twitter.com/Pcg9DRiHpN— La UEFA (@UEFAcom_it) October 29, 2019
Super Gigi
Neanche il tempo di prendere confidenza con l’area di rigore che viene subito chiamato in causa. Uscita in presa alto e rilancio. Pochi minuti dopo, l’istinto e l’incoscienza gli vengono in soccorso per andar a prendere una conclusione di Alenichev. Grande parata, da autentico campione. Cesare Maldini, in panchina, lo applaude: con Buffon la porta della Nazionale era al sicuro, e lo sarebbe stata per molti anni.
La partita finisce 1-1: al gol di Vieri risponde un’autorete di Cannavaro, che di Buffon era compagno di squadra al Parma. L’Italia poi vincerà al ritorno conquistando così il pass per il Mondiale francese. Ma quel mercoledì di fine ottobre, a prescindere dal risultato finale, rimane nella sua memoria come l’inizio di una bellissima storia d’amore. Coronata dalla vittoria del Mondiale 2006, il momento più alto e bello della carriera di Buffon.