di Giovanni Benvenuto
È il 4 dicembre 1994 quando allo Stadio Delle Alpi si affrontano Juventus e Fiorentina per la dodicesima giornata di Serie A. I bianconeri devono fare a meno di Roberto Baggio, con Alessandro Del Piero che prende il posto del Divin Codino nel trio d’attacco con Vialli e Ravanelli. Sembrava una partita forse come tutte le altre ma nessuno poteva mai immaginare ciò che sarebbe successo nel corso dei novanta minuti.
La partita
La Fiorentina risponde con un tandem d’attacco composto da Batistuta e Ciccio Baiano. Al 24′ Batistuta vede il suo tiro ribattuto da Peruzzi. L’estremo difensore bianconero non trattiene e sul pallone si fionda l’ex Foggia Baiano, abile con un tap-in a gonfiare la rete. Il club gigliato spinge il piede sull’acceleratore, complice anche l’atteggiamento passivo di una Juve frastornata dalla marcatura subita. Difatti, sempre nella prima frazione di gioco, Angelo Carbone riesce a portare i viola sul doppio vantaggio con una sassata violentissima sotto la traversa.
La Juve deve assolutamente cambiare marcia per evitare la sconfitta casalinga: Lippi cambia qualche pedina, fuori Torricelli e dentro Tacchinardi ma il risultato fatica a cambiare. A quindici minuti dal termine ci pensa Gianluca Vialli con un’incornata a riaprire le sorti del match. La Fiorentina accusa il colpo e vede riacciuffarsi dai bianconeri la partita. A segnare la rete del pareggio in una mischia furibonda è di nuovo Vialli che regala un finale da cardiopalma e tiratissimo tra le due squadre. Un finale che indica come uomo partita un ventenne allora sconosciuto.
La prodezza
All’87’ quando la Juve attacca a testa bassa per cercare di completare il ribaltone. Orlando effettua un passaggio filtrante alto in direzione di Del Piero. Il classe ’74 non controlla inizialmente la sfera, bensì decide con una volée di punta di scavalcare Toldo. Il risultato? Pallone in fondo al sacco e gol da cineteca per il ragazzo di Conegliano Veneto che manda in visibilio il pubblico sugli spalti regalando anche una rimonta da sogno contro gli acerrimi rivali. Al termine della stagione la Juve cucirà lo scudetto sulla maglia e Baggio passerà proprio alla Fiorentina. Dal Divin Codino a un altro numero dieci stavolta soprannominato Pinturicchio da Gianni Agnelli. Un passamano che segna l’inizio di una nuova era.