Gennaro Gattuso, allenatore del Napoli, ha parlato a Sky Sport dopo la vittoria esterna col Crotone. Il tecnico azzurro risponde così sulla volontà di avere in rosa profili com’era lui ai tempi del Milan: «Non voglio i giocatori che assomigliano a me: mi piacciono più tecnici ma ci vuole la squadra. Non possiamo sempre giocare di fioretto, ci vuole il coltello tra i denti. Quelli come me però non li metterei! Non ero capace per un calcio così ragionato come quello di oggi, avrei fatto tanta panchina in una squadra così. E non sto rinnegando niente, sono orgoglioso della mia carriera: penso solo che il calcio sia cambiato negli ultimi anni. Bravi anche noi a imparare dagli altri».
SU IBRA – «Non soffrivo la pressione: ero più martello io di lui, e anzi tante volte gli ho detto che doveva stare zitto. Perché con qualcuno puoi alzare la voce in un certo modo, devi sapere con chi vai a parlare. Dicevo che doveva stare più calmo coi vari Abate e Antonini, non doveva distruggerli: a Ignazio ha fatto passare le pene dell’inferno. Non è un caso che a 40 anni faccia ancora la differenza. In allenamento, se perde la partitella, può spaccare lo spogliatoio in due minuti».
SU ZIELINSKI – «Non ho mai visto gente che salta l’uomo come lui, danza quando ha la palla. Per diventare un top player gli mancano 7-8 gol, che ha nel bagaglio. Ha tecnica, balistica e non solo. Dopo il Covid ha fatto un po’ di fatica, ma è molto molto forte. Mi piace molto per come gioca, da mezzala e da sottopunta».