Continua a tenere banco il caso Luis Suarez, ad oltre tre mesi e mezzo dall’esame di Perugia. Negli ultimi giorni, Il Foglio aveva etichettato la vicenda come ‘la gogna mediatica dell’anno’. Un’espressione che non è andata già al Procuratore di Perugia, Raffaele Cantone, che ha risposto al quotidiano con una lunga lettera.
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«Credo da sempre che la critica, anche dura, ai provvedimenti giudiziari sia non solo il sale della democrazia ma anche un fondamentale contrappeso all’esercizio di un’attività che impatta su diritti fondamentali dei cittadini. Essa, però, deve fondarsi su fatti veri e indiscussi, per evitare di trasformarsi in illazioni o peggio ancora in mistificazioni. […] Un ufficiale di polizia giudiziaria delegato all’indagine ha parlato troppo e fuori luogo quando furono fatte le perquisizioni; lo ha fatto, però, a titolo personale, senza essere stato autorizzato da nessuno (certamente non dalla procura), il giorno in cui, fra l’altro, lasciava il comando perugino per andare a ricoprire un incarico cui era stato trasferito da tempo. Di quell’improvvido comportamento l’ufficiale, che non si è occupato più delle ulteriori investigazioni, risponderà evidentemente nelle sedi deputate».
Una accusa vera e propria da parte di Cantone, che però non nomina mai il diretto interessato. Secondo quanto si legge sul Corriere dell’Umbria, il procuratore di Perugia farebbe riferimento al colonnello Selvaggio Sarri. Quest’ultimo, durante i giorni delle perquisizioni e dei sequestri, aveva rilasciato diverse interviste.