di Giovanni Benvenuto
È il 5 gennaio 1997 quando allo Stadio San Siro di Milano si affrontano Inter e Roma nel match valido per la quindicesima giornata di Serie A. I nerazzurri non arrivano al meglio alla sfida coi giallorossi: la vittoria manca da sei giornate e di fronte c’è un avversario ostico quanto imprevedibile. Il tecnico Roy Hodgson è obbligato a vincere, dati i cinque pareggi e la sconfitta rimediata in casa contro la Sampdoria per 4-3. Sembrava un incontro come tutti gli altri ma una prodezza ha fatto letteralmente impazzire i tifosi della beneamata giunti alla Scala del Calcio.
La ‘Cilena’
L’Inter si presenta con Djorkaeff trequartista alle spalle di Ganz e Zamorano. I nerazzurri, neanche passata la prima mezz’ora, riescono a siglare la rete del vantaggio. Con un tocco morbido Ganz batte l’estremo difensore, merito anche del ‘Tractor’ Javier Zanetti che serve su un piatto d’argento il pallone del sorpasso. La difesa della Roma sembra fare acqua da tutte le parti: Zamorano non riesce a segnare il raddoppio vedendo la sfera stampata sul legno. Quasi allo scadere della prima frazione di gioco il pubblico però assiste a un gesto tecnico impensabile, quasi da matti considerata la difficoltà e la repentina coordinazione.
Su una palla vagante alzata da Petruzzi Youri Djorkaeff trafigge Sterchele lasciando tutti di stucco per la rovesciata, o ‘cilena’ che dir si voglia, semplicemente perfetta. I fotografi hanno avuto un bel da fare in quel momento: il gesto è stato immortalato da quasi tutti gli obiettivi presenti a bordocampo…tanto che negli anni successivi il brand d’abbigliamento Tacchettee ha deciso di mettere in produzione una maglia proprio con lo sticker della famosa prodezza del centrocampista transalpino. Djorkaeff l’anno successivo vincerà sotto i riflettori del Parc des Princes la Coppa Uefa contro la Lazio allenata da Sven Goran-Eriksson (guarda caso altro club della capitale) mettendo in bacheca il primo trofeo della gestione Massimo Moratti. Ma tutti lo ricordano per quel lampo, o meglio per quella mirabolante sforbiciata che ha consegnato agli almanacchi uno scatto che non si sbiadirà mai.