Il centrocampista della Sampdoria, Albin Ekdal, ha parlato a La Gazzetta dello Sport a poche ore dalla partita contro la Juventus.
AMARCORD – «Mi ricordo che quando arrivai alla Juventus ero molto giovane, non sapevo nulla di calcio vero, della vita in uno spogliatoio pieno di campioni, come Buffon e Del Piero. Fu bellissimo. Esordii pure in A contro il Napoli, non lo dimenticherò mai. Sembrava di vivere un sogno».
RANIERI – «Il mister è cambiato? No, affatto. Alla Juve mi parlava spesso, anche se non ero un giocatore importante per la prima squadra. Ho solo bei ricordi del mister di quel periodo. Oggi è la stessa cosa: molto serio in campo, ma fuori con lui si può scherzare».
ITALIA – «Se pensavo che sarebbe stata così importante per la mia carriera? All’inizio no. Poi sono venute Siena, Cagliari, Bologna, sempre titolare in ogni squadra. Ho capito che l’Italia andava bene per me, e per questo dopo i tre anni di Germania ho voluto fare ritorno qui».
CRESCITA DELLA SAMPDORIA – «Abbiamo capito che non volevamo ripetere una stagione come quella passata. Era brutto giocare sempre con la preoccupazione della classifica. Volevamo un campionato tranquillo, i nuovi arrivi ci hanno aiutato molto, c’è grande armonia, in allenamento andiamo a mille all’ora, eppure ci divertiamo».
OBIETTIVI – «Personalmente vivo gara dopo gara. Siamo una squadra che può vincere con chiunque, e poi in questo momento stiamo bene. Dobbiamo raggiungere prima la quota salvezza, tutto vero, ma abbiamo tutti la voglia di fare qualcosa in più ed arrivare più in alto. Io voglio vincere ogni partita, senza pensare troppo al futuro».
PARTITA D’ANDATA – «Come spiego la sconfitta per 3-0? Eravamo entrati timidi in campo, forse con troppo rispetto. Ora invece, dopo avere battuto grandi squadre come Atalanta, Lazio, Inter, sappiamo che giocando bene e con il giusto atteggiamento possiamo battere anche la Juve».