4 stagioni alla Fiorentina, 2 all’Inter. Daniel Passarella, doppio ex della partita di questa sera, ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport.
RICORDI – «Sono appena passato da Firenze a Milano. L’Inter vince 1-0 al Comunale e chi segna? Passarella di testa su cross di Fanna. Tornando verso il centrocampo non riuscivo a esprimere la mia gioia: sarebbe stata una mancanza di rispetto nei confronti di una città che mi aveva dato tantissimo».
PRESENTE – «Ho un rapporto splendido con entrambe le città. Quando ci torno, mi sento a casa, anche perché ho tanti amici. A Milano mi sento spesso con Lele Oriali, e sono felice che sia rimasto nel club. A Firenze, ovviamente, con Giancarlo Antognoni e con il d.s. Daniele Pradè, a cui ogni tanto consiglio dei giocatori».
L’ULTIMO CONSIGLIO – «Uno che vedremo in campo in questa partita e sarà titolare dell’Argentina al Mondiale: Martinez Quarta. Sono molto contento che l’abbiano comprato, anche dopo le mie referenze. Lo conoscevo perché l’avevo inserito nelle giovanili del River. Io stesso ho parlato con il ragazzo: gli ho detto che ci sono poche città più belle nel mondo di Firenze. Può avere un destino simile al mio perché ha tutto: è rapido, forte di testa e con la palla».
CAMBIAMENTI – «Mi stupisce che i difensori italiani oggi siano così attenti alla costruzione rispetto che alla marcatura: è giusto giocare la palla, ma non bisogna dimenticarsi del resto. Sarebbe un peccato disperdere una grande tradizione come quella italiana».
LAUTARO MARTINEZ – «L’intelligenza è la sua principale dote. Finora ha fatto un’ottima carriera, ma può crescere moltissimo: la nazionale se lo godrà a lungo. E poi so che si trova bene con Lukaku, attaccante pericolosissimo fisicamente: è fatto per giocare in squadre d’attacco, che schiacciano i rivali».
CONTE – «Lo conoscono tutti, è un grande allenatore e ha una chiave per entrare in sintonia con il suo club, al di là del passato: Lele Oriali, uno che ha l’Inter nel sangue».