Pepe Reina, portiere della Lazio, ha parlato a L’Equipe in vista della sfida contro il Bayern Monaco. Reina conta infatti solo dieci partite europee in meno rispetto a Iker Casillas, e solo sette nei confronti di Cristiano Ronaldo.
OBIETTIVI – «Voglio raggiungere Iker, anche se lui le ha praticamente giocate tutte in Champions, mentre io ne ho disputate tante anche in Europa League. Sono comunque fiero di questi numeri».
CHAMPIONS – «In Champions si respira il profumo delle grandi serate».
INNO – «A Napoli si sente più forte che da ogni altra parte al mondo».
QUESTIONE DI… FAMIGLIA – «Mio padre Miguel giocò una finale andata e ritorno quando era all’Atletico Madrid nel ’74. E l’ha persa».
SCONFITTA CON GOAL DI INZAGHI – «Quando l’ho incontrato quest’anno contro il Benevento ci abbiamo scherzato sopra. Gli ho detto che aveva avuto fortuna».
CI CREDE – «La Champions League deve una coppa alla famiglia Reina. Spero che la vinca mio figlio, se non dovessi vincerla io. Solitamente c’è sempre una rivincita, per ora io non l’ho avuta. Se sarà quest’anno? Sognare non costa nulla».
GIOCO MODERNO – «Il fatto che i portieri giochino sempre più con la palla al piede è un vantaggio per me».
FILOSOFIA – «Anche con Sarri avevo conosciuto questo tipo di gioco e mi ero trovato molto bene. Lo stesso vale adesso con Simone Inzaghi: è in Italia che ho potuto mettere meglio in mostra tutte le mie caratteristiche».