L’attaccante del Milan Zlatan Ibrahimovic si è raccontato ai microfoni di Discovery+, edizione svedese. Nella sua lunga intervista ha parlato del suo futuro e delle sue motivazioni. Ecco le sue parole:
MOTIVAZIONI – «Quando sono tornato al Milan la prima domanda che mi hanno fatto riguardava il fatto che tutti gli ex rossoneri che dopo qualche anno sono tornati in squadra non hanno mai raggiunto gli standard precedenti. Mi hanno chiesto quale sarebbe stata la differenza fra me e loro. La risposta è semplice, io non ho mai perso la passione per quello che faccio. E quando scendo in campo, specialmente da dopo l’infortunio, ogni volta che tocco il pallone mi sento come un ragazzino che mangia le caramelle per la prima volta. Sono felice e grato per ogni volta che posso indossare le scarpette da calcio, scendere in campo, sentire l’odore dell’erba, ricevere il pallone e toccarlo quante più volte possibile».
INFORTUNIO – «Quando ero infortunato non ho toccato il pallone per molti mesi e ho sofferto. Immaginate: 20 anni di carriera vissuti toccando il pallone, in pratica tutta la mia vita, poi arriva un momento in cui passi dal toccare il pallone ogni giorno a non toccarlo più. Non è stato semplice, anche perché non è stata una cosa graduale: toccavo il pallone tanto e ogni giorno, poi all’improvviso non ho potuto più farlo. Da lì ho capito che il pallone è il mio migliore amico e che voglio averlo al mio fianco per il resto della mia vita. Ecco perché provo questa felicità ogni volta che scendo in campo. Gioco al Milan, ai massimi livelli. Ci sono tante persone gelose, tanti che vorrebbero essere in questa situazione, ma non tutti possono farlo».
RONALDO – «Ronaldo il Fenomeno era il giocatore completo, era lui il migliore. Ci sono calciatori che giocano, per me lui è il gioco. Guardandolo giocare, ognuno vorrebbe farlo come lui, ognuno vorrebbe diventare come lui. Ha cambiato il gioco completamente, il modo in cui si muoveva, il modo in cui dribblava, il modo in cui si muoveva. Per me è stato il migliore della storia».
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