La Champions League potrebbe spostarsi negli USA, almeno per la grande finale. È questa l’idea di Alexander Čeferin, il presidente della UEFA, che vorrebbe aumentare ulteriormente l’appeal commerciale della più grande competizione per club a livello europeo. Se le prossime finali sono già programmate rispettivamente a San Pietroburgo, Monaco e Londra (Wembley), a partire dal 2024 le cose potrebbero cambiare drasticamente. Con l’introduzione, infatti, del nuovo formato a 36 squadre e del ‘sistema svizzero’, la Champions League non sarà più come la conosciamo.
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Nonostante le resistenze dei club europei, questa è la direzione intrapresa dall’UEFA. E il trasferimento dell’ultimo atto della competizione fuori dai confini europei potrebbe essere solo un problema marginale, almeno per i tifosi. Lo stesso Čeferin di recente ha affermato che «andare dal Portogallo all’Azerbaigian, ad esempio, è quasi come andare a New York». L’ambiente statunitense, e chissà in futuro quello asiatico, si è sempre mostrato molto recettivo nei confronti dell’arrivo del grande calcio europeo. Enormi stadi riempiti solo per delle amichevoli estive, come nel caso dell’International Champions Cup. Secondo il The Sun, il trasferimento extra-continentale è più di una idea. Tuttavia, non si tratterebbe di una soluzione definitiva: il piano sarebbe quello di alternare finali interne e finali esterne, che verrebbero giocate in orari tali da permettere la solita fruizione al pubblico europeo nonostante il fusorario.