L’ex stella dell’Udinese, Antonio Di Natale, ha parlato in diretta a Zona Mista su Rtv38. Queste le sue parole.
«In questo momento qua serve il gruppo e fare più punti possibili. Fare spogliatoio, perché poi alla fine chi salva la squadra sono i giocatori che vanno in campo. Mi dispiace molto per Prandelli. Cambiare sempre l’allenatore non è un bene. Alla fine un giocatore se ne frega se viene cambiato sempre l’allenatore, pensa che non sia mai colpa sua».
PRESSIONI – «È una decisione del mister. Lui era un tifoso, è tornato perché voleva aiutare la squadra. È una grandissima persona e un grandissimo allenatore».
FIORENTINA – «C’è anche tanta paura. Ci sono tante squadre che corrono. Io quando giocavo a Udine mi ricordo che cercavamo di arrivare il prima possibile a quaranta punti. La Fiorentina non se l’aspettava. Se in tre anni cambi tre allenatori vuol dire che ci sono dei problemi. I giocatori sono buoni, ma il problema parte da lontano. Molti di loro stanno rendendo meno».
VLAHOVIC – «Adesso ci sono poche bandiere. Il calcio è cambiato. Vlahovic è un fenomeno, tra un anno può giocare nel Real Madrid o nel Barcellona. La Fiorentina è una società importante ma non so se riuscirà a trattenerlo. Per me all’età che ha in Serie A è uno dei più pronti. Se non fa gol lui la Fiorentina fa fatica».
RIBERY – «È un campione, la Fiorentina non può fare a meno di lui. Lo vedo fisicamente bene. I viola devono puntare su di lui per la salvezza».
AMRABAT – «È una mezzala. Un po’ come Inler, di forza, di qualità. Quando le cose vanno male però anche quello bravo si vede meno. Anche cambiare sempre modulo non è un bene. È un giocatore da Fiorentina».