Mattia De Sciglio, terzino del Lione in prestito dalla Juventus, è stato intervistato da gianlucadimarzio.com ed ha parlato del suo presente in Francia.
LIONE – «Mi piacerebbe rimanere. Qui mi trovo bene. Ancora però non abbiamo parlato di niente. Mancano ancora due mesi: vedremo cosa vorranno fare Lione e Juventus. Poi magari si possono aprire altre porte, chissà. Restare all’estero, comunque, mi piacerebbe molto. Vedremo… Ho scelto Lione anche per ritrovare continuità. Ho sempre l’obiettivo di essere convocato per l’Europeo. Lavoro a testa bassa, con quell’obiettivo in testa».
FRANCIA – «Qui si vuole vincere, ma il calcio si vive meglio. In Italia le pressioni sono talmente esasperate che ti fanno passare il piacere di giocare, cosa che invece è fondamentale. A questi livelli il calcio è giusto che sia un vero lavoro, però il divertimento deve rimanere sempre. Altrimenti diventa tutto pesante».
MBAPPE’, RONALDO, IBRA E MESSI – «Vabbè. Il francese ha già dimostrato le grandissime doti atletiche e tecniche che ha, e continua a farlo. È uno dei più forti che abbia mai affrontato. Un altro impressionante è Cristiano Ronaldo. Lo marcai quando io ero alla Juve e lui ancora al Real. Poi ho avuto la fortuna di averlo in squadra insieme, così come Ibrahimovic nel suo ultimo anno in rossonero. Quando col Milan affrontammo il Barcellona di Messi ho giocato entrambe le partite in panchina, sennò anche lui m avrebbe fatto soffrire …».
TITOLO – «Siamo a tre punti dalla vetta e mancano otto giornate. Sabato c’è PSG-Lille: abbiamo una grande chance di guadagnare altri punti. Crediamo nel titolo, e abbiamo il dovere di farlo».
RUDI GARCIA – «Al di là degli aspetti calcistici, mi chiede sempre come sto, come mi trovo. Mi piace molto, mi ricorda Allegri per il rapporto che ha con i suoi giocatori: dà molta confidenza, scherza molto con tutti. È come un padre, non è come uno di quelli che mantengono le distanze: coinvolge sempre tutti».
MILAN – «Del Milan non mi stupisco. Tutto è cambiato con l’arrivo di Maldini e la nuova gestione. Negli ultimi anni che ho fatto in rossonero, il fatto che ogni anno andasse sempre peggio era anche causato dalla poca chiarezza sulla situazione societaria. Noi giocatori siamo sempre concentrati sul campo, ma è inevitabile che certe situazioni influiscano sul rendimento della squadra. Quest’anno stanno facendo un bel cammino».
CONTE E L’INTER – «Non avevo dubbi. Hanno fatto investimenti importanti, hanno una squadra forte. E poi hanno Conte: lui ha una mentalità vincente. Dove va, vince. Ti dà quell’energia in più che in pochi sanno trasmetterti».
JUVE – «Prima o poi capita l’annata in cui hai più difficoltà. Per Pirlo è stato difficile partire da zero e trovarsi in un contesto come quello della Juve, con tutte le pressioni del caso. Mi ricorda Inzaghi al Milan. Lui aveva già allenato Allievi e Primavera, che a livello di pressioni non sono paragonabili, ma sono comunque esperienze importanti. Pirlo invece è partito da zero e con pressioni ancora maggiori rispetto a quel Milan. Non deve essere per niente facile. In Champions, poi, hanno avuto anche molta sfortuna. Quella coppa è diventata un’ossessione, e non credo che questo faccia bene a livello di ambiente».