di Tommaso Ferla
Tanti, troppi, i problemi finanziari causati dalla pandemia: i top club iniziano a pensare a dei cambiamenti organizzativi per affrontare la crisi. Come cambierebbe il calcio europeo se seguisse un modello in stile NBA?
L’idea Superlega
Un campionato composto da 20 top club di livello assoluto, divise in due gironi da 10 squadre. Questa l’idea di cui si sono fatti portavoce alcune delle più grandi società d’Europa, in perfetto stile NBA. Più partite di cartello, più interesse da parte di sponsor e televisioni, un brand più potente. L’appetibilità economica del progetto sembra essere enorme, ma ciò che conta, per noi appassionati, è il calcio puro: ci siam0 chiesti che squadre avrebbero partecipato al torneo se avesse avuto luogo quest’anno. Il format, per ora, prevede 15 squadre ‘fondatrici’, che parteciperebbero ogni anno, con altre 5 che si qualificherebbero per meriti sportivi nei rispettivi campionati. I criteri di selezione non sono ancora chiari, noi abbiamo considerato, oltre ai club potenzialmente fondatori del progetto, le migliori classificate dei top 5 campionati europei 2019-2020 che non rientrano nei 15 membri iniziali.
Così facendo, l’eventuale Superlega sarebbe stata così composta:
Inghilterra: Manchester City, Manchester Utd, Liverpool, Chelsea, Leicester City
Spagna: Real Madrid, Barcellona, Atletico Madrid, Siviglia
Francia: Paris Saint-Germain, Olympique Marsiglia
Italia: Juventus, Inter, Milan, Atalanta
Germania: Bayern Monaco, Borussia Dortmund, Lipsia
Portogallo: Porto
Olanda: Ajax
Di queste, le prime 4 di ogni girone andrebbero a giocarsi una fase Play-Off per decretare la vincitrice della coppa (o dell’anello?), altro format tipicamente americano. Le altre 12, invece, terminerebbero l’avventura europea.
Calciomercato
Se il calcio seguisse il modello NBA, si modificherebbe radicalmente anche il calciomercato: pochi investimenti per l’acquisto dei cartellini, tante trattative di scambio, tanti parametri zero: un’ipotesi non così lontana dalla realtà, visti i bilanci in rosso dei grandi club, messi in ginocchio dalla pandemia. Ma la vera innovazione sarebbe un Draft europeo, in stile americano, con i giovani più ambiti del panorama calcistico. Ma come funziona il Draft? A grandi linee, il Draft funziona così: le 14 squadre che non si sono qualificate ai Play-Off, hanno diritto, nella stagione successiva, ad una grande probabilità di essere estratte per una scelta molto alta del Draft. Noi abbiamo provato ad ipotizzare, basandoci sui valori di mercato (Transfermarkt) dei giovani della Uefa Youth League, le prime scelte del Draft europeo, ovvero quelle dei 12 club non qualificati alla fase finale:
12° – Faustino Anjorin: Trequartista, Chelsea, 19 anni, 2.30 mln €
11° – Adrian Bernabé: Trequartista, Manchester City, 19 anni, 2.30 mln €
10° – Sergio Camello: Attaccante, Atletico Madrid, 20 anni, 2.30 mln €
9° – Angelo Stiller: Centrocampista centrale, Bayern Monaco, 19 anni, 2.50 mln €
8° – Kenneth Taylor: Centrocampista centrale, Ajax, 18 anni, 3 mln €
7° – Kays Ruiz-Atil: Centrocampista centrale, Paris Saint-Germain, 18 anni, 3 mln €
6° – Sontje Hansen: Attaccante, Ajax, 18 anni, 4 mln €
5° – Timothée Pembélé: Difensore centrale, Paris Saint-Germain, 18 anni, 4 mln €
4° – Naci Ünüvar: Ala sinistra, Ajax, 17 anni, 4.50 mln €
3° – Brandon Soppy: Terzino destro, Stade Rennais, 19 anni, 7 mln €
2° – Neco Williams: Terzino destro, Liverpool, 19 anni, 1o mln €
1° – Curtis Jones: Centrocampista centrale, 20 anni, 30 mln €
Capita spesso, in NBA, che una franchigia riesca ad avviare una vera e propria dinastia vincente indovinando la scelta giusta del Draft. Finora sono solo ipotesi e, nonostante la già avviata rivoluzione delle strategie di calciomercato, rimangono tali. Tuttavia, è sicuramente allettante immaginare un sistema in cui anche le squadre con potenza economica minore possono rincorrere i grandi campioni, soprattutto quelli del futuro.