Si chiama Pedro Ferreira ed è il chief scout del Benfica. Potrebbe esserlo ancora per poco perché, come riportato da A Bola, la Roma tramite il general manager Tiago Pinto sarebbe intenzionata a portarlo nella capitale per rafforzare l’area scouting del Club.
A illustrare le proprie peculiarità è stato lo stesso Ferreira, a febbraio 2021, in un’intervista con Vamos Falar de Futebol: «Sono cresciuto al Benfica. Tutto quello che sono oggi, a livello professionistico, è accaduto all’interno del Club. Ho iniziato nella fase di allenamento, poi sono passato a diventare il capo scouting degli allenamenti, siamo diventati il riferimento nazionale in termini di prospezione».
Come ha gestito il suo Benfica (con Tiago Pinto)
Il GM della Roma e Ferreira hanno restaurato l’apparato di ricerca calciatori del Benfica: «Il volto della ristrutturazione è la squadra, il globale e il lavoro. Dal presidente a Tiago Pinto e Rui Costa, ci siamo resi conto che dovevamo ristrutturare il reparto. Partiamo dal presupposto che il futuro dovrebbe essere diverso. Il calcio è cambiato, le persone sono altre, per questo abbiamo creato un legame, dove Rui Costa è l’elemento di vertice della gerarchia. C’è un costante allineamento con i vari dipartimenti dove si definiscono strategia, traguardi e obiettivi del Club».
Come hanno fatto?
«Abbiamo definito chi dovevamo assumere per il reparto scouting del Benfica. Abbiamo una squadra di grande esperienza. Poi abbiamo creato un modello piramidale, cioè ogni scout è responsabile dei suoi mercati, in cui valuta e segnala i migliori giocatori, aggiungendo a che gli innumerevoli atleti nominati che vengono da noi settimanalmente dalla persona del Presidente, Rui Costa o Tiago Pinto. Quando c’è una scelta dei migliori giocatori in ogni mercato, si passa a un modello condiviso e, in quel momento, gli scout valuteranno tutti i giocatori. Dopo aver visto e rivisto i giocatori da tutti, spetta a me creare una “squadra ombra” e valutare. Poi Rui Costa, ad esempio, dice che la squadra ha bisogno di una squadra con determinate caratteristiche e spiego e mostro agli atleti che abbiamo nella ‘squadra ombra’ per quella posizione. Poi, tutti insieme, definiamo quali sono i possibili ‘obiettivi’ verso i quali possiamo avanzare».