Sono giorni felici per Zinédine Zidane. Dopo la vittoria nel Clásico contro il Barcellona, l’allenatore francese del Real Madrid ha in testa solo due obiettivi: passare il turno di Champions League mercoledì ad Anfield, raggiungendo le semifinali e sorpassare i cugini dell’Atletico in Liga. La squadra di Simeone ora è distante solo un punto in classifica, qualcosa di impensabile solo un paio di mesi fa. È cambiata anche la percezione mediatica intorno al tecnico francese. Il curriculum (tre Champions, due campionati, due Supercoppe europee, due spagnole e due mondiali per club) parla da solo, ma finora a Madrid avevano pensato fosse un grande gestore più che un genio della tattica. In quest’ultima stagione e mezza, invece, con un Real Madrid in difficoltà dopo la cessione di Cristiano Ronaldo, Zidane ha dimostrato di poter mettere sotto gente come Klopp, Simeone, Gasperini, Koeman e Setién.
Sergio Ramos e non solo
Ora si apre una nuova partita, quella sul futuro. Il suo contratto scade nel 2022 e in questo momento alla Casa Blanca sono impegnati a risolvere l’intrigo legato al rinnovo di Sergio Ramos. Per Zidane il capitano è fondamentale e un suo eventuale addio potrebbe innescare lo stesso meccanismo che lo ha portato a dare le dimissioni due stagioni fa, quando capì che nessuno avrebbe sostituito CR7. A febbraio, in conferenza stampa, l’allenatore aveva ammesso di non sapere quale sarebbe stato il suo futuro e che avrebbe deciso in estate. Le scelte potrebbe essere due: o la Juventus o la Francia, panchine però per ora ben salde e occupate, da Pirlo e Deschamps. Tutto in ogni caso sarà rimandato alla fine della stagione, quando il francese si augura di aver arricchito la sua già ampia bacheca.