di Gabriele Codeglia
Sei sicuro di ricordarti la formazione del Lille campione di Francia nel 2010-2011? A rileggerla oggi ci si accorge di quanti talenti siano stati lanciati da Les Dogues (‘i mastini’, ndr) in quella straordinaria annata. A distanza di 10 anni, il destino ha deciso di metterci un po’ del suo, d’altronde, come sempre capita nella storia del calcio.
Perché Rudi
Rudi Altig, tedesco, ciclista professionista dal ’60 al ’71, campione del mondo su strada nel 1966. Se il primo nome dell’allenatore in questione è lo stesso dell’ex iridato teutonico, lo deve al proprio padre, anche lui calciatore.
Rudi José García veste la maglia del Lille tra il 1983 e il 1988, dopo essere cresciuto nel settore giovanile. Si ritira a soli ventotto anni (è un classe ’64), per i continui problemi alla schiena.
La sua avventura da allenatore parte nella stagione 1994-1995, al Corbeil-Essonnes, società dilettantistica che milita in Division d’honneur. Lì aveva iniziato a giocare, nel 1970, all’età di sei anni, a cinquanta chilometri da Nemours, dove è nato. Il primo cerchio si chiude lì, prima di viaggiare per la Francia. Preparatore atletico al Saint-Étienne, vista la laurea in Scienze motorie, evolvendosi poi in un primordiale ruolo di match analyst, tutto ciò per tre anni, dal ’98 al 2001. Viene promosso ad allenatore della prima squadra, ma l’esperienza dura poco, complice una crisi societaria.
Seguono cinque anni al Digione, dove porta la squadra in Ligue 2. Una stagione al Le Mans (2007-2008) chiusa al 9° posto in Ligue 1, alla prima esperienza su una panchina della massima serie.
Quindi si torna a Lille: il 1° luglio del 2008 è ufficiale il suo arrivo come allenatore nel club con cui aveva esordito tra i professionisti. Un percorso di crescita continua, nonostante screzi, dimissioni e ripensamenti. La società non vince il titolo nazionale dal ’53-’54, quando era riuscita a spodestare il grande Stade Reims di Raymond Kopa.
LEGGI ANCHE – La Primavera della Sampdoria vuole continuare a sognare
Identità
A parte rare occasioni in cui si passa ai tre trequartisti dietro l’unica punta, quel Lille di Rudi García è una filastrocca facilmente memorizzabile e si schiera con il 4-3-3.
Chiuderà la Ligue 1 con 76 punti, uno score di 21 vittorie, 13 pareggi e 4 sconfitte. Avrà il miglior attacco con 68 gol segnati e la seconda miglior difesa con 36 reti subite, dietro soltanto al Rennes (35). Metterà in coda Marsiglia, Lione e il Paris Saint-Germain che a stagione in corso diventa di proprietà dello sceicco qatariota Abdulla bin Mohammed bin Saud Al Thani.
Difesa
Tra i pali c’è Mickaël Landreau, classe ’79, ex Nantes e PSG. Oggi detiene il record di clean sheet nella storia della Ligue 1 (237) e in carriera ha parato più di 30 calci di rigore. Ha difeso per 11 volte la porta della Nazionale francese (subendo soltanto 4 gol), tra il 2011 e il 2014. Con il Lille gioca per tre stagioni e mezza, arrivato nell’estate del 2009, saluterà durante il mercato invernale del 2013, dopo 160 presenze e 169 reti incassate tra tutte le competizioni. In quel 2010-2011, contribuisce alla vittoria della Ligue 1 mantenendo inviolata la porta del Lille in 11 occasioni (su 38 presenze).
Davanti a lui, terzino destro, c’è Mathieu Debuchy (all’epoca ventiquattrenne) che chiude il campionato con 35 presenze (su altrettante convocazioni) e 2 gol segnati, per un totale di 3.053 minuti giocati (6° giocatore più utilizzato in quella Ligue 1 da García).
Centrali, Adil Rami (36 presenze), poi campione del mondo con la Francia nel 2018; e Aurélien Chedjou, camerunese classe ’85 che gioca 34 partite e segna una rete, contro il Caen alla 29° giornata.
Frank Béria chiude il pacchetto, sulla fascia sinistra. Per lui, classe ’83 transalpino, un totale di 27 apparizione e un gol segnato.
In mezzo
Il vertice basso del centrocampo è Rio Mavuba, piccolo ma energico centrocampista, fedelissimo di Rudi García e leggenda del Lille con 370 presenze (2° della storia del club). Gioca infatti tutte le partite di campionato, senza saltarne mai una: l’unico giocatore di movimento sempre presente (assieme ad Hazard), oltre al portiere Landreau. Un totale di 38 presenze, 3.344 minuti giocati e un gol segnato. Mavuba è il giocatore più utilizzato in carriera da allenatore da Rudi García: 218 presenze tra tutte le competizioni, tra il 2008 e il 2013.
Alla sua sinistra, ecco Yohan Cabaye, che in carriera ha poi vestito anche le maglie di Newcastle, Paris Saint-Germain e Crystal Palace. In quella Ligue 1 2010-2011, colleziona 36 presenze, 2 gol e ben 10 ammonizioni: record insieme a Debuchy.
Florent Balmont mezzala destra, che termina il campionato con 27 presenze, senza però mai riuscire a segnare.
Tridente da 47 gol
È il reparto che, per distacco, fa la differenza: talento, estro, potenza, velocità. Quei tre violini sono un mix perfetto, al posto giusto, al momento giusto.
Il bomber è Moussa Sow, senegalese classe ’86. Il Lille lo acquista ufficialmente il 28 giugno del 2010, rimasto svincolato dal Rennes. Stagione stratosferica: 25 gol in 36 presenze in Ligue 1, titolo di capocannoniere del campionato e miglior marcatore stagionale dei mastini, con anche un’altra rete in Europa League, su un totale di 51 partite giocate tra tutte le competizioni.
L’altra freccia del trio d’attacco è Gervinho, alla sua seconda e ultima stagione al Lille. Lui era stato prelevato nell’estate del 2009 dal Le Mans per 6 milioni e mezzo di euro. Chiude l’annata con 15 reti in 35 presenze in campionato, più altre 3 marcature nelle coppe nazionali. A fine stagione verrà ceduto all’Arsenal in cambio di circa 12 milioni di euro. García lo riavrà con sé alla Roma, due anni più tardi.
Ultimo, ma ovviamente non per questo meno importante, anzi… è Eden Hazard. Il classe ’91 belga (ancora adolescente all’epoca) è un prodotto del settore giovanile del Lille, dove arriva nel 2005. In quel ’10-’11, colleziona 38 presenze e 7 gol in campionato, per un bilancio finale di 54 partite giocate e 12 reti stagionali tra tutte le competizioni. Rimane ancora nel 2011-2012, per poi passare al Chelsea: un affare da 40 milioni di euro.
Riserva sconosciuta
L’attore non protagonista di quell’avventura si chiama… Idrissa Gana Gueye.
Prima stagione tra i professionisti in Europa, era stato acquistato nel 2008 dal Diambars, venendo aggregato alla Squadra B.
In quell’annata fa parte della rosa che vince la Ligue 1. Colleziona 35 convocazioni stagionali tra tutte le competizioni, ovvero campionato, Coppa di Francia, Coppa di Lega francese ed Europa League.
Totalizza 18 presenze e un gol, segnato in Europa League contro il PSV Eindhoven (2-2, il 17 febbraio del 2011), andata dei sedicesimi di finale: è la sua prima rete tra i professionisti.
In quel 2010-2011 gioca un totale 917 minuti tra tutte le competizioni. Su 18 presenze, la metà le gioca da titolare, venendo sostituito in 4 occasioni, rispettivamente da Yohan Cabaye, Pierre-Alain Frau, Aurelien Chedjou e Túlio de Melo.
Le 9 apparizioni da subentrato, invece, lo vedono prendere il posto di Yohan Cabaye (3 volte), Eden Hazard (3 volte), Émerson da Conceição, Rio Mavuba e Florent Balmont. Oltre al campionato, il Lille si porta a casa anche la Coppa di Francia, vinta in finale per 1-0 contro il Paris Saint-Germain.
Stagione 2020-2021
Il prossimo 21 maggio, venerdì, saranno passati esattamente dieci anni dal giorno del trionfo del Lille in campionato, arrivato aritmeticamente con il 2-2 in casa del Paris Saint-Germain (37° giornata).
Ad oggi (17 aprile), a poco più di un mese da quell’anniversario, mancano 6 giornate, 5 per il Lille che ha pareggiato (a sorpresa) 1-1 contro il Montpellier in casa.
In attesa che giochino le dirette concorrenti, la classifica recita così: Lille 70, PSG 66, Monaco 65, Lione 64.
Da qui alla fine, ci saranno ancora 2 scontri diretti: Lione – Lille, alla 34° giornata; e Monaco – Lione, alla 35° giornata.
Il Lille, per ora, è la miglior difesa della Ligue 1: 20 gol subiti in 33 giornate, una media di 0,6 reti al passivo per partita. Maignan, portiere titolare che non ha saltato nemmeno una gara di campionato, è a quota 18 clean sheet in 33 presenze: 54,54% delle gare disputate terminate senza subire gol, nessuno come lui tra i top5 campionati europei.
Di contro, i mastini sono anche coloro che segnano meno tra le 4 pretendenti al titolo: 54 gol, 4° miglior attacco della Ligue 1 (il Lens insegue a 51 con una gara in meno).
La squadra di Christophe Galtier è in vantaggio nelle sfide con Neymar & co. (0-0, 0-1 al ‘Parco dei Principi’), in quelle con il Monaco (2-1, 0-0).
Tutto ancora in bilico, tutto ancora spettacolosamente indecifrabile, a pochi punti dalla conclusione della stagione.
Con il mezzo passo falso nell’ultimo turno, molto dipenderà dallo scontro con il Lione nella prossima giornata (all’andata finì 1-1 in casa).
Appuntamento allo Stade des Lumières, domenica 25 aprile, ore 21:00, per una grossa fetta di destino.
Chi è l’allenatore dell’OL che affronterà il Lille? Un certo Rudi Josè Garcìa. Com’è bello il calcio.
GUARDA ANCHE – La PARTITA PIÙ PAZZA di SEMPRE ||| Barbados – Grenada