di Giuseppe Pastore
Questa giornata di campionato è andata in onda in forma ridotta “per venire incontro alle vostre capacità mentali”, avrebbe detto Daniele Luttazzi in un vecchio personaggio di Mai Dire Gol. Qui semmai bisognerebbe indugiare sulle capacità mentali chi non prepara o quantomeno aggiorna alcun protocollo chiaro e inattaccabile in presenza di un’ondata contagiosissima prevedibile da quasi un mese, ma glissiamo e tiriamo avanti. Ecco le prime Statistiche Inutili del 2022!
Festa mesta
È stato Manolo Gabbiadini a stappare lo spumante del primo gol del nuovo anno in serie A, anche se a causa della vittoria del Cagliari c’è stato poco da festeggiare. Erano sei anni che la prima rete dell’anno non veniva segnata da un sampdoriano: l’ultimo era stato Roberto Soriano in un derby genovese del 2016 (vedi sotto). Gabbiadini eredita il testimone da Nicolò Zanellato (Crotone), primo del 2021, e da Mario Balotelli (Brescia), che aprì i battenti nel 2020: visto la fine che han fatto le loro rispettive squadre, entrambe retrocesse, forse ne avrebbe fatto volentieri a meno.
25 anni dopo
Un Napoli falcidiato di assenze è riuscito a strappare un buonissimo pareggio allo Juventus Stadium, dove aveva sempre perso tranne che nel 2018 (quando era arrivata la zuccata di Koulibaly al 90′). Da buonissimo, il punto diventa addirittura storico per Luciano Spalletti che nei precedenti quindici campionati di serie A non ne aveva mai concluso uno senza sconfitte contro la Juventus (fa eccezione ovviamente il 2006-07, quando i bianconeri erano in serie B). La serie nera era iniziata con l’Empoli 1997-98 (alleghiamo video del primo precedente in assoluto, con un Del Piero sublime e l’esordio al Delle Alpi di Edgar Davids appena arrivato dal Milan) ed era proseguita con almeno una sconfitta a stagione fino al 2018-19. Quest’anno, invece, quattro punti in due partite, considerando anche i tre conquistati al “Maradona” a settembre. Ma le due squadre potrebbero presto affrontarsi in coppa Italia…
Caro papà
In ossequio al clima natalizio che ha riunito tante famiglie, approfittiamo del gol numero 89 di Mattia Destro in serie A per fare il punto sul Gran Premio Padri&Figli della storia del nostro campionato: quali sono le dinastie che hanno segnato più gol in serie A? I Destro toccano quota 90 grazie anche all’unico gol di papà Flavio, segnato al Milan di Sacchi il pomeriggio di San Valentino del 1988. Al comando ci sono i Mazzola’s, unici sopra quota 200 gol grazie alle 93 reti del patriarca Valentino, alle 116 di Sandrino e alle 12 del secondogenito Ferruccio. Al secondo posto i Chiesa, Enrico (138) e Federico (36), che grazie al gol contro il Napoli hanno avvicinato Savoldi, a quota 180 con Beppe (168), il fratello Gianluigi (7) e il figlio Gianluca (5). A breve distanza, al quarto posto ecco i Vieri, Roberto (18) e Christian (142). Al quinto posto l’unica coppia straniera, Diego (30) e Giovanni Simeone (92), con due gol di vantaggio sui Destro che ora attaccano decisamente la top 5.
Albania Laziale
Il boom di portieri stranieri in serie A ha dato origine a tutta una curiosa serie di piccoli derby all’interno delle varie partite. Per esempio, era mai successo che un calciatore albanese tirasse un rigore a un portiere albanese? No, prima di Lazio-Empoli, quando Nedim Bajrami, ha spiazzato dal dischetto il connazionale Thomas Strakosha. La cosa curiosa è che nessuno dei due è nato su suolo albanese: Bajrami è di Zurigo, Strakosha è di Atene. Quali sono le nazionalità che possono vantarsi di un simile privilegio? Non molte: oltre ovviamente all’Italia, ci sono Brasile, Argentina, Uruguay (Cavani-Muslera), Spagna (Morata-Reina, ma non solo), Polonia (Piatek-Skorupski) e Slovenia (Ilicic-Handanovic).
Rui è peggio di me
In Milan-Roma invece c’è stato il primo caso di attaccante portoghese che segna a un portiere portoghese: Rafael Alexandre da Conceição Leão da Almada ha fatto gol a Rui Pedro dos Santos Patrício da Marrazes. Il quale può consolarsi con la medaglietta di primo portiere lusitano a parare un rigore in serie A, dopo aver fatto fare a Ibrahimovic la figura del bacalhao: non c’era mai riuscito il suo collega Eduardo, numero 1 del Genoa 2010-11. Non è invece la prima volta che un portoghese segna a un allenatore portoghese: senza andar troppo lontani, lo scorso anno Cristiano Ronaldo aveva segnato tre gol in due partite alla Roma di Paulo Fonseca.
Pioli uno e trino
Non tutti sanno che Stefano Pioli è nella ristrettissima cerchia di allenatori contemporanei che hanno segnato sette gol alla Roma in una volta sola, insieme a Pep Guardiola e José Mourinho. Ma questa è roba di tre anni fa! Invece è di ieri il nuovo record dell’allenatore del Milan, terzo allenatore della storia ad aver incontrato Mourinho almeno due volte e averlo sempre battuto: oltre a lui solo lo svizzero Murat Yakin (con il Basilea 2013-14 che schierava in attacco un giovanissimo Momo Salah che a gennaio fu acquistato proprio dal Chelsea di Mourinho) e il tedesco Julian Nagelsmann (con il Lipsia 2019-20). José Mourinho torna a perdere una partita a San Siro, da ospite o padrone di casa, dopo oltre tredici anni: non capitava dal 26 novembre 2008, Inter-Panathinaikos 0-1 di Champions League. Occasione irresistibile per gustarsi questi dieci minuti di highlights con telecronaca in greco!