Weekend di Statistiche Inutili scoppiettante in Italia e altrove: per informazioni chiedete in Spagna, dove in Real Madrid-Barcellona Carlo Ancelotti ha rimediato la peggior sconfitta casalinga in oltre 25 anni di carriera. Mai Carletto aveva subito l’onta di uno 0-4: al massimo un 5-0 in trasferta (l’anno scorso, contro il Manchester City, alla guida dell’Everton) e sei 4-0 in trasferta, tra cui il più famigerato è quello subito a La Coruna nel marzo 2004. Ma siamo sicuri che Ancelotti non se ne avrà troppo a male: è pur sempre nei quarti di Champions, con nove punti di vantaggio sulla seconda in Liga.
70.00Osimhen
È stato, innanzitutto, il turno di campionato che aspettavamo da quasi dieci anni: quello in cui è stato segnato il gol numero 70.000 della serie A a girone unico, firmato di testa da Victor Osimhen che poi, per evitare le eventuali contestazioni di voi pignoli, ha provveduto a siglare anche il numero 70.001. Senza retrocedere fino alle calende greche, è il primo gol “cifra tonda” messo a referto da un calciatore straniero: nell’epoca della tv a colori avevamo celebrato il gol numero 40mila dell’attuale ct Roberto Mancini (Sampdoria-Pescara 4-1, 28 maggio 1989), il gol numero 50mila di un giovane Alberto Gilardino (Bologna-Verona 2-1, 24 febbraio 2002) e il gol numero 60mila che era purtroppo un autogol di Cesare Bovo (Sampdoria-Genoa 3-1, 18 novembre 2012). Ma è stato molto importante anche il gol numero 69.999, segnato da Gerard Deulofeu, primo numero 10 della storia del calcio a segnare allo stadio “Diego Armando Maradona” di Napoli: dal giorno della sua scomparsa, il 25 novembre 2020, nessuno ci era mai riuscito (il Napoli, com’è noto, ha ritirato la numero 10 da tanti anni).
10.000) Gritti, Vicenza-Atalanta 2-3, 29.11.42
20.000)Macor, SPAL-ProPatria 2-1, 25.9.55
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30.000)Poletti, Torino-Atalanta 3-1, 13.4.69
40.000) Mancini, Samp-Pescara 4-1, 28.5.89
50.000) Gilardino, Bologna-Verona 2-1 24.2.02
60.000)aut. Bovo, Sampdoria-Genoa 3-1, 18.11.12 pic.twitter.com/joi6vihi2d— Giuseppe Pastore (@gippu1) March 19, 2022
Il ragazzo di Calabria
Cifra tonda anche per Mimmo Berardi, che con la sua doppietta in Sassuolo-Spezia è diventato il primo giocatore calabrese a segnare 100 gol in serie A (del conteggio fa parte anche la rete segnata il 28 agosto 2016 in Sassuolo-Pescara 2-1, anche se poi il Giudice Sportivo trasformò il risultato in uno 0-3 a tavolino: queste reti vengono comunque calcolate). Rimangono dunque solo cinque le regioni italiane che non hanno ancora avuto il piacere di portare un frutto della loro terra in tripla cifra: Trentino Alto Adige (miglior marcatore Andrea Pinamonti a 20 gol, a meno di smentite), Abruzzo (53 gol per Domenico Morfeo, di cui vi mostriamo le sue prime perle), Umbria (71 gol per Alberto Galassi, ex attaccante della Fiorentina tra gli anni ’40 e ’50), Basilicata (49 gol per il campione del mondo 1982 Franco Selvaggi) e Molise: appena 16 gol per Mirko Antenucci, anche se andrebbero ricordati anche i 26 gol di Giuseppe Rossi, la cui mamma è originaria di Acquaviva d’Isernia.
Chiamatemi Ismael
Due Statistiche davvero Inutili per inquadrare la dimensione mistica in cui sta evolvendo la stagione del Milan. A Cagliari Ismael Bennacer ha segnato il suo terzo gol in serie A: li ha segnati tutti di sabato sera, tutti nel secondo tempo, tutti contro allenatori che iniziano per M, tutti contro squadre rossoblù (i primi due al Bologna di Mihajlovic). E l’anno dell’ultimo scudetto del Milan (2010-11), i rossoneri di Allegri avevano vinto a Cagliari per 0-1 con un gol nel secondo tempo di un centrocampista africano il cui cognome finiva in -er (Rodney Strasser, Sierra Leone). E allora come fai a non crederci?
Il dolore viola
Samir Handanovic non è precisamente il beniamino dei tifosi interisti e forse nemmeno dei suoi stessi difensori, vista l’ansia con cui si sono messi a difendere sulla linea di porta a un certo punto del primo tempo di Inter-Fiorentina. Almeno riguardo all’ultima partita, ne avevano ben donde: forte anche delle 544 partite in serie A che fanno di lui l’ottavo giocatore con più presenze, Handanovic aveva subito ben 55 gol in carriera dalla Viola (nel video il primo incontro ravvicinato, in cui prese gol da Pazzini). E quello di Lucas Torreira è stato il numero 56: eguagliato il primato più o meno onorevole di Gianluca Pagliuca, che aveva subito lo stesso numero di gol dalla Lazio tra il 1989 e il 2006. Non esiste peggior abbinata tra un portiere e un’avversaria: al terzo posto insegue (per così dire) Andrea Consigli, impallinato 53 volte in carriera dalla Roma.
Special Derby
Quante prime volte nel primo tempo di Roma-Lazio! Intanto Tammy “Solo un minuto” Abraham è diventato il giocatore più veloce a segnare in un derby della Capitale, ma questo probabilmente l’avrete già letto. Inoltre, ancora Abraham ha segnato (in 22 minuti) la doppietta più veloce della storia del derby, levando il record ai laziali Vincenzo D’Amico (26 febbraio 1984) e Orlando Rozzoni (19 marzo 1961), che avevano completato l’opera in 24 minuti. Quindi capitan Pellegrini, che è riuscito in un’impresa mai centrata dal più famoso capitano della storia della Roma, che sorrideva sornione in tribuna: mai Totti aveva segnato su punizione diretta alla Lazio, limitandosi a un gol “di seconda” il 13 marzo 2011, dopo il tocco di David Pizarro. Da notare che Pellegrini aveva segnato alla Lazio anche di tacco (29 settembre 2018), altra giocata mai riuscita al Pupone contro i suoi acerrimi nemici. Passerella finale per José Mourinho, secondo allenatore della storia della serie A a vincere con almeno 3 gol di scarto sia un derby di #Roma che un derby di Milano (il celebre Milan-Inter 0-4 dell’agosto 2009, squillo di tromba dell’annata del Triplete). Come lui solo il grande Alfredo Foni, che impose la sua spietata legge in Inter-Milan 3-0 (1° novembre 1953), Roma-Lazio 3-0 (18 ottobre 1959) e pure in Lazio-Roma 0-4 (13 novembre 1960).
Come Simeone?
Quesito tra i più aspri: avete memoria diretta o indiretta di un caso simile a quello capitato a Giovanni Simeone, che nel secondo tempo di Empoli-Verona ha sbagliato due volte lo stesso rigore (uno parato da Vicario, l’altro calciato sul palo)? Dalla memoria di chi scrive era uscito al massimo un Milan-Cremonese del febbraio 1994, in cui prima Savicevic e poi Costacurta avevano sconciato una massima punizione. Ma c’è chi è stato più bravo: per esempio su Twitter l’amico Fabrizio Sapia, che è andato a ripescare un episodio ancora più clamoroso in Lazio-Napoli 3-2 del 21 aprile 1984. Rigore per la Lazio dopo 4 minuti, tira D’Amico, para Castellini, Bruno Giordano segna sulla respinta ma nel frattempo Agnolin ha già ordinato la ripetizione perché il portiere Castellini si era spinto troppo avanti. Secondo tentativo di Giordano, seconda parata di Castellini, secondo fischio di Agnolin sempre per lo stesso motivo. Terzo tentativo affidato a Vincenzino D’Amico, che toglie tutti dagli impacci tirando direttamente fuori.
E Cissé, adesso tu
Finiamo in bellezza con l’incredibile favola del guineano Moustapha Cissé, classe 2003 della Primavera dell’Atalanta che ha segnato il gol della vittoria orobica a Bologna. Meno di due mesi fa, Cissé giocava nell’ASD Rinascita Refugees, squadra di Seconda Categoria espressione calcistica di una cooperativa che si occupa di accogliere rifugiati e richiedenti asilo, con sede a Copertino (Lecce). Lì, a inizio 2022, i bravissimi scout dell’Atalanta avevano notato Cissé e l’avevano comprato ai primi di febbraio: si tratta dunque, con ogni probabilità, del primo giocatore che segna in serie A dopo aver iniziato la stagione nell’ottava serie della piramide del calcio italiano.