Da Manchester a Rubiera, un Comune di quasi 15mila abitanti in provincia di Reggio Emilia. Da Jack Grealish, ala del City di Guardiola che si è presentato all’allenamento con una felpa da quasi mille euro, ad Antonio Vanacore, miglior marcatore della squadra locale di Seconda Categoria. Il legame? Gucci, la casa di moda italiana, tra le più importanti al mondo, di cui Grealish è da poco diventato il primo brand ambassador nel mondo del calcio. Mercoledì 6 aprile, invece, Marco Bizzarri è entrato come un nuovo socio nella Rubierese. Sessant’anni ad agosto, da fine 2014 è il presidente e l’amministratore delegato proprio di Gucci, e uno dei protagonisti del suo rilancio a livello internazionale. Il motivo? È la società in cui ha giocato fino a 24 anni.
Il Bettega di Rubiera
«La Rubierese mi ha dato tanti giorni felici e amici rimasti nel tempo. Mi ha permesso di concentrarmi sul calcio e lo studio durante un periodo in cui perdersi sarebbe stato molto facile» ha spiegato Bizzarri. Rubiera, aveva detto una volta, «è la mia vera e unica casa». A volte capita che chi lo incrocia per strada lo chiami “Bettega”. Era questo il soprannome che gli avevano affibbiato quando giocava. Dal ‘70 al ‘93, quando aveva 24 anni, da bambino fino alla Prima Categoria. Ruolo attaccante, con movenze che ricordavano, secondo chi lo ha visto scendere in campo, quelle della bandiera juventina. Da qui il soprannome di “Roberto Bettega di Rubiera”.
Nel 2020 è stato inserito da GQ nella lista dei 30 uomini più eleganti d’Italia ed è sempre rimasto legato al suo territorio, dove possiede pure un ristorante, per il quale sogna la stella Michelin. Durante la pandemia, invece, aveva ha donato 100mila euro all’Asl del posto.
Gucci e la Rubierese in Seconda categoria
Dopo l’ingresso dell’a.d. di Gucci nella Rubierese in Seconda categoria, ora a sognare sono senza dubbio i tifosi e gli altri dirigenti del paese in cui è cresciuto. Tra i primi obiettivi che hanno fissato i nuovi soci c’è quello di sviluppare il settore giovanile.
«𝐼𝑙 𝑐𝑎𝑙𝑐𝑖𝑜 – questo il suo primo commento – 𝑒̀ 𝑝𝑎𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒, 𝑜𝑙𝑡𝑟𝑒 𝑙𝑎 𝑙𝑜𝑔𝑖𝑐𝑎: l𝑎 𝑅𝑢𝑏𝑖𝑒𝑟𝑒𝑠𝑒 𝑚𝑖 ℎ𝑎 𝑑𝑎𝑡𝑜 𝑡𝑎𝑛𝑡𝑖 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑖𝑓𝑒𝑙𝑖𝑐𝑖 𝑒 𝑡𝑎𝑛𝑡𝑖 𝑎𝑚𝑖𝑐𝑖 𝑐ℎ𝑒 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑟𝑖𝑚𝑎𝑠𝑡𝑖 𝑛𝑒𝑙 𝑡𝑒𝑚𝑝𝑜. 𝐻𝑜 𝑢𝑛𝑎 𝑔𝑟𝑎𝑛𝑑𝑒 𝑠𝑡𝑖𝑚𝑎 𝑝𝑒𝑟 𝑖 𝑠𝑜𝑐𝑖 𝑓𝑜𝑛𝑑𝑎𝑡𝑜𝑟𝑖 𝑑𝑖 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑛𝑢𝑜𝑣𝑜 𝑖𝑛𝑖𝑧𝑖𝑜, 𝑝𝑒𝑟𝑠𝑜𝑛𝑒 𝑐𝑜𝑛𝑐𝑢𝑖 ℎ𝑜 𝑐𝑜𝑛𝑑𝑖𝑣𝑖𝑠𝑜 𝑚𝑜𝑙𝑡𝑒 𝑝𝑎𝑟𝑡𝑖𝑡𝑒 𝑒 𝑐ℎ𝑒 𝑠𝑡𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑝𝑜𝑟𝑡𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑎𝑣𝑎𝑛𝑡𝑖 𝑐𝑜𝑛 𝑖𝑚𝑝𝑒𝑔𝑛𝑜 𝑒 𝑡𝑒𝑚𝑝𝑜 𝑑𝑒𝑑𝑖𝑐𝑎𝑡𝑜 𝑖𝑙 𝑛𝑢𝑜𝑣𝑜 𝑝𝑟𝑜𝑔𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑅𝑢𝑏𝑖𝑒𝑟𝑒𝑠𝑒. 𝑈𝑛 𝑝𝑟𝑜𝑔𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝑖 𝑔𝑖𝑜𝑣𝑎𝑛𝑖, 𝑎 𝑙𝑜𝑟𝑜 𝑠𝑢𝑝𝑝𝑜𝑟𝑡𝑜, 𝑐ℎ𝑒 𝑣𝑎 𝑜𝑙𝑡𝑟𝑒 𝑎𝑙 𝑐𝑎𝑙𝑐𝑖𝑜 𝑖𝑛 𝑞𝑢𝑎𝑛𝑡𝑜 𝑡𝑎𝑙𝑒, 𝑒 𝑐ℎ𝑒 𝑝𝑒𝑟𝑚𝑒𝑡𝑡𝑒 𝑙𝑜𝑟𝑜 𝑑𝑖 𝑡𝑟𝑜𝑣𝑎𝑟𝑒 𝑢𝑛𝑎 𝑠𝑝𝑜𝑛𝑑𝑎 𝑠𝑖𝑐𝑢𝑟𝑎𝑟𝑖𝑠𝑝𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑎 𝑠𝑐𝑒𝑙𝑡𝑒 𝑑𝑖𝑣𝑒𝑟𝑠𝑒». Belle parole da ascoltare a poco più di 20 minuti di macchina dal Mapei Stadium del Sassuolo, uno dei migliori vivai italiani.