Dai campi di patate all’Europa League, la storia di Jarrod Bowen

by Redazione Cronache
Jarrod Bowen

Il 22 ottobre, nel 3-0 del West Ham al Genk, Jarrod Bowen segna il suo primo gol in Europa League: «Mi hanno preso in giro nel primo tempo, per questo. Ma se a 16 anni mi avessero detto che avrei giocato le Coppe europee, non ci avrei creduto». E invece è tutto vero. Gli passano un microfono, è Joe Cole che parla. «Come preferisci giocare?». Risposta: «Sono destro, quindi direi ala destra. Ma riesco a esprimermi meglio al centro dell’attacco». Emozione. Nel 2014, Bowen giocava in Non-League, ovvero – nella piramide del calcio inglese – dal quinto livello in giù. In breve, è semiprofessionismo: «Se mi guardo indietro, e penso a quando avevo 16/17 anni, I’m loving every minute of my journey». Un viaggio fatto di fattorie, patate, cemento e la Non-League, come Jamie Vardy ai tempi del Fleetwood Town. Un viaggio che oggi sa molto di sogno: 14 reti e 11 assist in tutte le competizioni. Il suo West Ham stasera si gioca l’accesso alle semifinali di Europa League contro il Lione. In Premier League, nonostante tre sconfitte nelle ultime cinque gare, sogna ancora un posto in Europa.

 

«I want a farm»

Jarrod Bowen nasce il 20 dicembre 1996, due anni esatti prima di Kylian Mbappé. Midlands Occidentali, Leominster, Herefordshire: Inghilterra rurale, al confine col Galles. Difatti, in un’intervista al Guardian, dice di aver lasciato la campagna a 17 anni: «Qui non ci sono molte alternative all’agricoltura. Mi piacerebbe gestire una fattoria, ma mio zio ne ha una, mio nonno è in pensione…». I want a farm. Ora, c’è un periodo della sua carriera in cui Bowen non viene pagato. Non rinuncia al calcio, ma lavora: trasporta pesanti carriole colme di cemento, per conto di suo padre Sam, e corre nei campi di patate di suo zio. Anche così allena forza fisica e resistenza. Ma ecco, Sam: il padre di Bowen è un ex calciatore. Ad agosto 1996, quattro mesi prima che nascesse Jarrod, fa un provino al West Ham di Harry Redknapp. Alla fine Sam Bowen non firma, perché il suo vecchio club non l’ha lasciato andare: «Mio padre crede gli abbiano rovinato la carriera». Così, servono 24 anni prima che un Bowen giochi al West Ham. Non Sam, suo figlio Jarrod.

Bowen, mucche e Wembley

Calcisticamente, Bowen cresce nell’Hereford United, un club soprannominato The Bulls per via della pregiata razza bovina Hereford. Esordisce a marzo 2014. Ma l’Hereford United non se la passa bene. Il 19 dicembre 2014, in un’aula di tribunale si dichiara il fallimento del club, per debiti di circa 1,3 milioni di sterline. A quel punto, l’unione dei tifosi dell’Hereford United fonda un nuovo club, chiamato Hereford FC, grazie al finanziamento di un imprenditore locale, Jon Hale. Hale lascia il suo posto nel 2016, ma che storia: il neonato Hereford FC, grazie a lui, vince il campionato (Midland League), la coppa (Midland League Cup) e il trofeo regionale dell’Herefordshire County Cup. Ma il ricordo più bello è la finale di FA Vase, che i Tori giocano a Wembley nel 2016. Sì, hai letto bene, a Wembley. Perdono malissimo, 4-1, dopo esser pure andati in vantaggio. Però loro, nono livello inglese, hanno giocato a Wembley. Dai.

Da Ranocchia all’Europa League

Bowen non gioca quella finale e non è lì quando l’Hereford United sparisce e nasce l’Hereford FC. Gioca all’Hull City da luglio 2014: voluto da Steve Bruce, pagato 50mila sterline. Fa provini anche con West Bromwich Albion e Wolves, ma sceglie le Tigri. Debutta il 29 ottobre 2016 in Premier League. Giusto in tempo, visto che a fine anno l’Hull – con in rosa, tra gli altri Abel Hernández, Andrea Ranocchia, Harry Maguire e Andy Robertson – retrocede. Partono gli ultimi tre: il primo torna all’Inter, il secondo va al Leicester, il terzo al Liverpool. Bowen resta, firma un contratto fino al 2020 ed è una scelta che gli cambia la vita: nel 2017/18 segna 15 gol, l’anno dopo 22. In entrambe le stagioni è nominato giocatore dell’anno. A fine gennaio 2020, lo vuole un West Ham in zona retrocessione. Manuel Pellegrini non crede che Bowen sia all’altezza della Premier, ma lo esonerano. Il suo successore, David Moyes, approva l’acquisto di Bowen, che firma il 31 gennaio (costato 22 milioni) e debutta il 29 febbraio con gol al Southampton. Moyes salva gli Hammers e l’anno scorso finisce sesto: vuol dire Europa League. Stasera c’è in palio una semifinale e Bowen la gioca col West Ham. Non è magnifico?