Sono le 22 passate a Praga il 14 aprile scorso – la città del celebre Orologio astronomico, in Piazza della Città Vecchia – quando all’Eden Aréna il Feyenoord chiude la pratica. È giovedì, serata di Conference League. Al 78’ c’è Luis Sinisterra che fa diventare matto l’ucraino Kacharaba e batte Mandous: gol del 3-1 per il Feyenoord, in trasferta, e altra partita spettacolare dopo il 3-3 dell’andata. Per Sinisterra quello è il quinto gol in Conference League (in tutte le competizioni ora arriviamo a 23, di cui 6 in ECL). Ha segnato all’andata, s’è ripetuto al ritorno. Non è un caso: è in Olanda da tre anni e il primo gol con la maglia del Feyenoord lo ha proprio segnato in Coppa, l’Europa League. È l’8 agosto 2019, quando il Feyenoord allenato da Jaap Stam batte 4-0 la Dinamo Tbilisi. Sembra l’inizio di una bella storia, non è esattamente così. L’ex difensore di Lazio e Milan si dimette in meno di tre mesi, dopo un k.o. per 4-0 in casa dell’Ajax. E Sinisterra segna un solo gol in campionato. Il nuovo tecnico del Feyenoord è Dick Advocaat, che a gennaio rivitalizza il colombiano: tre gol di fila. E invece a febbraio Sinisterra si rompe il legamento crociato. Che sfortuna.
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Sinisterra, gol e Til
Quando si infortuna, Sinisterra ha 20 anni ed è stato nominato miglior giovane del Feyenoord dell’anno prima, un campionato quasi maledetto per lui e forse per la squadra di Rotterdam, che era a -5 dall’Ajax primo in classifica, prima che sospendessero l’Eredivisie a causa della pandemia da Covid-19. Al terzo anno in Olanda, insomma, Dick Advocaat si aspetta di più da lui. Si arriva all’anno scorso e invece Sinisterra delude ancora: soli 3 gol in Eredivisie. Ma il Feyenoord gira, eccome: finisce quinto in classifica, trascinato dai 21 gol di Steven Berghuis che però a inizio estate tradisce tutti. Era il capitano del Feyenoord, si trasferisce all’odiato Ajax. Così il Feyenoord deve ripartire – e lo fa pure da Guus Til, una sorpresa di questa stagione. Ed è qui che entra in gioco Sinisterra. Che, come detto, ha segnato 18 gol in tre anni. Da agosto a oggi, invece, Sinisterra è a quota 21 reti: 11 in campionato, 5 nei playoff di Conference League (tra cui una memorabile tripletta ad agosto agli svedesi dell’Elfsborg) e 5 in Conference League. Boom.
🔴⚪️⚫️ Sinisterra makes his own space to score 💪@Feyenoord | #UECL https://t.co/A0duHP2ewb pic.twitter.com/lkrutSyW0b
— UEFA Europa Conference League (@europacnfleague) April 13, 2022
«Mi sento Cuadrado»
Questo è Luis Fernando Sinisterra Lucumí. Colombiano come Carlos Bacca: «Ma io mi sento più un Cuadrado», dice. Cresce nel dipartimento di Cauca, nel sud-est del Paese, tra povertà e delinquenza. Ha 8 anni quando nel suo paese, Santander de Quilichao, i proiettili bussano alla porta: «Volevano impadronirsi della città – ha raccontato Sinisterra a Gol Caracol – c’erano sparatorie tutta la notte, noi eravamo chiusi nel negozio di mio padre e non potevamo uscire, abbiamo dormito lì». Il calcio è un passatempo. Così entra nel Boca Juniors de Cali, un club che però non ha intenzione di cedere Sinisterra a nessuno. Neanche all’Once Caldas, che nel 2010 però riesce ad acquistare il ragazzo e farlo debuttare in prima squadra nel marzo 2016. Passa il tempo e nell’estate 2018 – dopo 47 partite e 6 gol in Colombia – arriva l’Europa. Chiamano da Rotterdam, offrono 2 milioni di euro per l’80% del cartellino. Accettati. Il 19 luglio 2018, Luis Fernando Sinisterra plana sul campo dello Stadion Feijenoord – anche noto come de Kuip – in elicottero. Accanto a lui c’è un altro acquisto biancorosso, Yassin Ayoub.
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Luis Sinisterra & Yassin Ayoub 👏#OpenDag 🚁 #Feyenoord110 pic.twitter.com/0QXFhlzJoP
— Feyenoord Rotterdam (@Feyenoord) July 19, 2018
Rotterdam, van Persie, Supryaga
A Rotterdam, Sinisterra trova due finalisti del Mondiale 2010. In campo c’è Robin van Persie, che a gennaio 2018 torna nella squadra che lo lanciò 17 anni prima. In panchina c’è Giovanni van Bronckhorst, uno che a Rotterdam ci è nato, ci ha giocato a inizio e fine carriera, quindi ci ha allenato: quattro anni, un campionato d’Olanda, due Coppe e due Supercoppe. Mica male. «So che sembra banale, ma il calcio olandese è diverso da com’ero abituato». Va così: Sinisterra combatte la nostalgia di casa con le visite trimestrali di sua madre e ora ha pure conquistato la Nazionale colombiana. Tutto nel 2019, prima il Mondiale U20 in Polonia – vinto dall’Ucraina di Supryaga, della Sampdoria – poi l’esordio coi Cafeteros di Carlos Queiroz. Stasera la Roma, in finale di quella competizione in cui è il terzo miglior marcatore…