In quale città verrà vinto lo scudetto 2022? Sul tavolo sono rimaste due sole opzioni: Reggio Emilia, se ci riuscirà il Milan, o Milano se a trionfare sarà l’Inter. In realtà ce n’è anche una terza, quella di uno scudetto vinto “dal divano” già domenica prossima se il Milan dovesse battere l’Atalanta e a seguire l’Inter non dovesse vincere a Cagliari (o anche in caso di pareggio Milan e sconfitta Inter): un’ipotesi che negli ultimi quindici anni, anche a causa del formato “spezzatino” della serie A, si è verificata ben quattro volte.
Le città dello scudetto in Serie A
Emilia amara
Se Reggio Emilia sarà, i milanisti dovranno sfidare anche la cabala. Per loro, una buona e una cattiva notizia: l’unica squadra a festeggiare un tricolore in Emilia Romagna nel dopoguerra è stata l’Inter, che nel 2008 rintuzzò l’estremo assalto della Roma sotto la pioggia di Parma. La buona notizia è che l’uomo decisivo fu Zlatan Ibrahimovic, entrato dalla panchina per segnare due gol ai gialloblù: un copione che in via Aldo Rossi sarebbe estremamente gradito anche il prossimo 22 maggio. Bisogna poi tornare al biennio 1936-1937 per trovare un doppio scudetto festeggiato nel capoluogo: merito del “Bologna che tremare il mondo fa”, che negli anni Trenta visse un periodo di grande splendore replicato in parte solo nel 1964, quando però lo scudetto era arrivato all’Olimpico di Roma, dopo l’unico spareggio-scudetto (vinto 2-0 contro l’Inter) della storia della serie A.
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Dal divano
La città italiana più grande a non aver mai ospitato una festa-scudetto, nemmeno di una squadra in trasferta, è Palermo, seguita da Catania e Verona. Notevole al contrario l’accoppiata di Siena, che fu teatro di due scudetti a breve distanza dell’Inter di Moratti: nel 2007 il primo vinto “sul campo” post-Calciopoli, nel 2010 il secondo anello del Triplete di Mourinho. Altrettanto prestigiosa la doppietta di Bari, che ebbe l’onore di veder trionfare due volte il Grande Torino nel 1943 e nel 1947, scudetti “consecutivi” in quanto inframmezzati dalla sospensione a causa della Seconda Guerra Mondiale.
In questo conteggio non abbiamo incluso lo scudetto del 2006, vinto sul campo dalla Juventus a Bari ma poi cancellato dalle sentenze di Calciopoli, e nemmeno quello revocato del 2005. Gli scudetti vinti “a distanza” sono perciò cinque: il più recente è quello dell’anno scorso, vinto dall’Inter grazie al pareggio dell’Atalanta in casa del Sassuolo, mentre il più antico è purtroppo quello del 1949, che la FIGC assegnò d’ufficio al Torino sull’onda del cordoglio per la tragedia di Superga.
Le città dello scudetto: è qui la festa
La città italiana in cui sono stati vinti più scudetti è, non troppo a sorpresa, Torino, prima a quota 22 titoli di cui 18 della Juve e due del Toro. Gli unici forestieri a festeggiare al Comunale sono stati il Milan nel 1957 e la Fiorentina nel 1969: tra le squadre che hanno vinto almeno due scudetti, i viola sono gli unici a non averne mai celebrato uno in casa. Quello del 1956 fu conquistato infatti a Trieste, unica città in cui è stato vinto un titolo “in campo neutro”, quello della Juventus di Antonio Conte nel 2012 che inaugurò la striscia-record di nove scudetti di fila (in realtà quella stagione il Nereo Rocco di Trieste era la sede scelta dal Cagliari per le proprie partite casalinghe, ma non sottilizziamo). Milano segue a quota 20 pur non avendo ricevuto un grosso aiuto dall’Inter, che non festeggia uno scudetto a San Siro addirittura dal 1989.
Più staccata Roma, a quota 12, un terzo dei quali vinti dalla solita Juventus che trionfò nella Capitale nel 1934, nel 1973, nel 1978 e nel 2018. Al di là delle regioni più piccole che non hanno nemmeno mai avuto una squadra in serie A, le regioni in cui non è mai stato vinto il tricolore sono quattro: il Veneto, le Marche, l’Abruzzo e la Sicilia, dove al massimo nel 2014, perdendo 4-1 a Catania, la Roma consegnò aritmeticamente lo scudetto alla Juve.