Campioni del mondo, campioni del mondo, campioni del mondo – la frase di Nando Martellini ripetuta tre volte, tante quante le vittorie Mondiali dell’Italia, è la sigla finale della notte più dolce per almeno tre generazioni di appassionati di pallone: tutte quelle che erano rimaste a bocca asciutta tra il 1938 e il 1982, con una Guerra Mondiale di mezzo e, dal punto di vista calcistico, appena soddisfatte dall’Europeo casalingo del 1968. Italia-German sera del Bernabeu, 11 luglio 1982, è stata raccontata, analizzata e sezionata più volte, ma forse ci sono ancora dei segreti che non conoscevate, delle curiosità o dei dettagli di cui non vi eravate accorti.
Italia-Germania 1982, le curiosità
La diretta tv
Italia-Germania fu vista da 36,7 milioni di spettatori, anche se queste sono stime di massima, dal momento che l’Auditel avrebbe introdotto le vere e proprie rilevazioni sarebbero state introdotte solo nel dicembre 1986. Curiosamente la partita non fu trasmessa dal “primo canale”, che allora si chiamava Rete1, dove andò in onda un episodio del telefilm “Sulle strade della California”. La finale fu invece trasmessa su Rai2 senza essere preceduta da alcun approfondimento o speciale né pre né post, anche se interviste e commenti andarono in onda sul primo canale nella successiva puntata della Domenica Sportiva.
Il rigore di Cabrini
Spetta ad Antonio Cabrini il dubbio onore di essere l’unico calciatore della storia ad aver fallito un calcio di rigore nei tempi regolamentari o supplementari di una finale mondiale (quindi non considerando Baggio 1994 o Trezeguet 2006, per intenderci). Il penalty calciato a lato dal numero 4 della Nazionale fu addirittura il primo sbagliato dall’Italia nella sua storia ai Mondiali: gli azzurri, d’altra parte, non ne avevano uno a favore addirittura dal 20 giugno 1954, trasformato da Pandolfini in Italia-Belgio 4-1, partita di girone dei Mondiali di Svizzera. Nell’intervallo il telecronista Nando Martellini si domandò apertamente perché il rigore non l’avesse tirato Paolo Rossi, ma Bearzot ha sempre ribadito che le gerarchie erano molto chiare: in assenza del “titolare” Antognoni, infortunato, il secondo rigorista era Cabrini, che con la Juventus vantava uno score di tutto rispetto.
Massaro fotografo
Daniele Massaro fu uno dei tanti giocatori che rimase confinato tra panchina e tribuna per tutto il Mondiale: zero minuti per lui, allora giovane tornante della Fiorentina, anche per colpa di alcune dichiarazioni polemiche verso i compagni di Nazionale juventini che gli alienarono le simpatie del gruppo e di Bearzot. Ridotto dunque a turista, senza nemmeno la possibilità di andare in panchina visto che all’epoca le riserve erano appena cinque, Massaro si dedicò all’attività parallela di “paparazzo” semi-ufficiale della Nazionale, affiancandosi al fotografo Cesare Galimberti di Lapresse: una delle istantanee più famose riguarda il celebre urlo di Tardelli dopo il gol del 2-0. Alcune di queste foto sono state svelate nel documentario “Italia 1982 – Una storia azzurra”, in uscita al cinema dall’11 al 13 luglio 2022.
La ripetizione
Se Italia-Germania fosse finita pari al 90′, le squadre sarebbero andate ai supplementari. Ma se anche al 120′ il punteggio fosse stato pari, non ci sarebbero stati i rigori come nella semifinale di tre giorni prima Germania-Francia, bensì la partita sarebbe stata ripetuta 48 ore dopo, al martedì sera; solo allora, nel caso di ripetuta parità dopo i 120 minuti, si sarebbe andati ai rigori. Un regolamento discutibile considerava infatti i rigori come “extrema ratio” con cui sarebbe stato poco sportivo decidere l’assegnazione di una Coppa del Mondo: ad ogni modo, l’usanza sarebbe stata abolita già nel Mondiale successivo di Messico 1986. Non solo: sarebbe cambiato anche l’arbitro, come rivelò in un’intervista alla Stampa del 2018 l’israeliano Abraham Klein (lo stesso di Italia-Brasile), designato come assistente di Coelho per Italia-Germania. “Nell’intervallo dissi a Coelho: per favore, fai di tutto perché finisca in pareggio perché anch’io voglio arbitrare la finale”, rievocò Klein, “ma non andò così e lui si tenne il pallone dopo la partita”. Sono due le finali Mondiali decise ai rigori, entrambe disputate dall’Italia: persa nel 1994 contro il Brasile, vinta nel 2006 contro la Francia.
I Rolling Stones
È noto che Mick Jagger, quel giorno in concerto a Torino con i Rolling Stones, si esibì nella parte finale con la maglietta azzurra numero 20 di Paolo Rossi e si spinse a pronosticare il risultato esatto della finale: “Vincerete 3-1”, disse al pubblico del Comunale, in un concerto anticipato al pomeriggio per non accavallarsi con la partita. La sera dopo, in una seconda data italiana sempre a Torino, gli Stones furono salutati da un loro fan d’eccezione: nientemeno che Claudio Gentile, che regalò a Jagger la maglia numero 6 con cui il leggendario frontman si esibì in “Satisfaction”. L’incontro fu immortalato in diretta in una puntata di “Speciale Mixer” condotta da Gianni Minà, con Marco Tardelli, ospite in studio e altro grande fan degli Stones, a “rosicare” simpaticamente verso il compagno di squadra.