Per riassumere il binomio vincente tra il padel e gli ex calciatori basta Francesco Totti. Non tanto perché dice che è il più forte, bensì per il panorama del suo salotto. Totti si è fatto costruire un campo da padel dentro la sua villa in zona Eur.
A padel dentro casa Totti
Chissà come sarà andata la telefonata con la ditta che si è occupata dei lavori. «Buongiorno, sono Francesco Totti, mi piacerebbe avere un campo da padel». «Benissimo, dove?». «Nel mio giardino». Così è stato. Durante il lockdown di due anni fa, in una diretta Instagram, Vieri e Cassano hanno scherzato sul fatto che Totti batte e poi va a riprendere la pallina dall’altra parte. L’ex capitano della Roma organizza decine di sfide dentro casa, in quello che lui chiama il “Totti Stadium”. «Chiama sempre un compagno molto forte, così vince ed è contento…». Parola di Di Biagio, altro ‘fissato’ con questo sport. Come quasi tutti i calciatori della sua generazione, in Italia e all’estero. Ma perché piace così tanto?
La crescita del padel
Il padel è intuitivo, socializzante, aggregativo. Il dopo partita ricorda il clima dello spogliatoio, tra sfottò e analisi di campo. La competizione è sempre alle stelle, come quando si giocavano finali e campionati. Inoltre imparare è semplice, e poi si gioca in squadra. I due pionieri sono stati Gianluca Zambrotta e Demetrio Albertini, furbi a scoprire le potenzialità di questo sport durante gli anni passati in Spagna tra Barcellona e Atletico e poi a portarlo subito in Italia. L’ex terzino della Juve ha inaugurato uno dei primi impianti sportivi nella sua città, a Como. Era il 2014 e in Italia c’erano sì e no trecento tesserati. Oggi la federazione ne conta più di sessantamila. Sono aumentati anche i campi: nel 2019 erano un migliaio, ora sono più di tremila, di cui più di un migliaio solamente a Roma, la capitale del padel in Italia.
I nuovi circuiti mondiali
A maggio 2022 i campi del Foro Italico, rimodellati per l’occasione, hanno ospitato il secondo Major del nuovo circuito mondiale Premier Padel, sostenuto dalla Professional Players Association e dalla Qatar Sports Investments di Nasser Al Khelaifi, presidente del Psg e dell’Eca. Il presidente della Federtennis, Angelo Binaghi, l’ha paragonato a una sorta di Wimbledon italiano, il punto d’arrivo del Premier Padel. La finale alla Grand Stand Arena, uno dei tempi del tennis in Italia, è stata vista da più di settemila persone. A luglio 2022 si è giocato anche sui campi del Roland Garros, e durante la finale – vinta dai due spagnoli Juan Lebron e Alejandro Galan, numeri uno del circuito – Zinedine Zidane era sugli spalti. Nei giorni precedenti c’erano anche Paredes, Herrera, Bernat e Sarabia del Psg, oltre a Sylvain Wiltord.
Quanti appassionati
La lista degli ex calciatori appassionati al padel è lunghissima. Pare che il più bravo di tutti sia Vincent Candela, smash letale e grande tecnica. Dopo di lui Totti e Stefano Fiore. Oltre ai quattro della Bovo TV – Adani, Vieri, Ventola e Cassano, giocatore diverso dal ribelle di talento visto per vent’anni in un campo di pallone -, ci sono Paolo Di Canio, Dario Marcolin, Giampaolo Pazzini, Alessandro Matri, Sinisa Mihajlovic, Daniele De Rossi, Giuliano Giannichedda, Seba Frey, Christian Zaccardo, Marco Borriello, Nick Amoruso, Christian Brocchi. A questi si aggiunge anche il presidente del Coni Giovanni Malagò. Poi ci sono i centri: Gigi Di Biagio, Manuel Pasqual, Andrea Barzagli, Marco Materazzi hanno i loro poli, oltre ai già citati Zambrotta e Albertini (a City Life a Milano). E a questi si aggiunge anche Serse Cosmi: proprio a Perugia, dove ha raggiunto i risultati migliori da allenatore, ha inaugurato il “Thunder Sport Center”. Zlatan Ibrahimovic, invece, ha costruito cittadelle niente male. In Svezia è proprietario di cinque Padel Zenter, tra cui il Coliseum of Padel di Skovde. Pare che a breve costruirà un centro sportivo anche a Segrate, vicino Milano. Perché ormai giocano davvero tutti.