Chi sono i più grandi calciatori georgiani?

by Giuseppe Pastore
calciatori georgiani

All’improvviso uno sconosciuto: la Serie A è pazza di Khvicha Kvaratskhelia (qui raccontiamo tutto su di lui), che nelle sue prime due uscite ufficiali con il Napoli ha già superato il numero di gol su azione di Lorenzo Insigne in tutto lo scorso campionato (due) e rappresenta la variabile impazzita di questo primo scorcio di stagione. Non serve una conoscenza enciclopedica del calcio georgiano per intuire che “Kvara” è sulla buona strada per diventare il più grande calciatore della storia del suo Paese, calcisticamente molto giovane: indipendente dal 1991, la Georgia non ha mai sfiorato la qualificazione a un Mondiale o un Europeo neanche nella versione a 24 squadre, mai nemmeno a un play-off. In Italia, come calciatori, ha esportato un due volte campione d’Europa come Kakhaber Kaladze e un onesto centravanti di periferia come Levan Mchedlidze, che detiene il record di giocatore più veloce a segnare in A entrando dalla panchina (dopo 13”20 in Empoli-Sassuolo del 22 marzo 2015). E all’estero?

I calciatori georgiani nella storia dei top campionati

Premier League

Il più grande georgiano di sempre nella storia del calcio inglese è il trequartista Temur Ketsbaia, attore non protagonista di un buon Newcastle che dal 1997 al 2000 tentò (invano) di competere per il titolo e partecipò alla sua prima Champions League: proprio Ketsbaia, appena arrivato, firmò il gol della qualificazione ai gironi al 119′ dei tempi supplementari del play-off contro la Croatia Zagabria. Fu il primo dei suoi otto gol con la maglia dei Magpies, con cui non vinse titoli ma disputò due finali di FA Cup consecutive, perdendole entrambe contro le corazzate Arsenal (1998) e Manchester United (1999). Nella piccola storia della Premier è rimasta famosa una sua esultanza di pura rabbia e frustrazione dopo un gol contro il Bolton nel gennaio 1998, decisivo per la vittoria del Newcastle a tempo scaduto: furioso per lo scarso rendimento, improvvisò uno strip-tease, lanciò la maglia sugli spalti, tentò invano di togliersi anche le scarpe e infine sfogò la rabbia prendendo a calci un cartellone pubblicitario. Iconico.

Liga

La Spagna non è un Paese per georgiani: nella storia della Liga si registra un solo gol proveniente da Tbilisi e dintorni, messo a segno da Giorgi Demetradze, meteora della storia della Real Sociedad, a segno in un 3-3 contro il Siviglia il 7 ottobre 2001. Immagini di cui non sembra esserci traccia su Youtube.

Bundesliga

Negli anni Duemila in Germania hanno prosperato due grandi georgiani, entrambi a quota 32 gol in Bundes. Il primo è Levan Kobiashvili, recordman di presenze con la maglia della Nazionale (100 esatte, dal 1996 al 2011), esterno sinistro di Friburgo, Schalke 04 e Hertha Berlino, che segnò anche un clamoroso hat-trick in Champions League contro il PSV Eindhoven, il 23 novembre 2005 – ovviamente l’unica tripletta georgiana della storia della Champions (fino a Kvara, naturalmente). A fine carriera, seguendo le orme del connazionale Kaladze, anche “Kobi” ha intrapreso la carriera politica, facendosi eleggere in Parlamento nel 2016.

Il secondo è il fantasista Aleksandr Iashvili, ben sedici anni in Germania con le maglie di Friburgo, Karlsruhe e Bochum ,pur senza mai spiccare il volo verso i quartieri alti del torneo, anzi un po’ barcamenandosi tra Bundesliga e Zweite Liga. La sua miglior stagione fu la 2003-04, con 9 gol in 30 partite.

Ligue 1

Anche in Francia i georgiani non hanno avuto grosse fortune: l’unico ad aver segnato in Ligue 1 è Gia Guruli, tre reti in due stagioni con il Le Havre dal 1992 al 1994 – la prima, il 7 novembre 1992, nientemeno che al PSG.

Altrove

Fuori dai top 5 tornei europei, non c’è dubbio che il georgiano più forte e famoso sia stato Shota Arveladze, attaccante di Ajax, Rangers Glasgow e AZ Alkmaar tra il 1997 e il 2007. Soprannominato “Mr. Bean” dai tifosi scozzesi per la somiglianza con l’attore Rowan Atkinson, massimo cannoniere della storia della sua Nazionale con 26 reti (anche qui, aspettando Kvara…), Arveladze è stato un formidabile cannoniere da periferie europee. Ha segnato il gol numero 3000 della storia della Scottish Premier League, ha fatto incetta di campionati e coppe locali, ma non ha mai trovato la grande vetrina internazionale. Un dato riassume il suo status, come quegli attaccanti che segnano caterve di gol in serie B ma falliscono sempre il salto in serie A: zero gol in Champions League, 27 in Coppa UEFA (preliminari inclusi). Uno di questi è ancora particolarmente doloroso per tutti i tifosi dell’Udinese: il 4 novembre 1997, in un Friuli vestito a festa per un memorabile secondo turno contro l’Ajax, fu lui a segnare a 10 minuti dalla fine il gol della qualificazione olandese, con un’azione personale sulla sinistra.