La Lega Nazionale Dilettanti lo ha soprannominato il “Campionato d’Italia” perché la Serie D è l’unico, tra i tornei di respiro nazionale, in cui sono presenti tutte le regioni italiane. Una fotografia ben definita del nostro Paese, tra borghi e grandi città. Come il Catania, per citare una piazza con un passato ben più glorioso. Tra squadre sconosciute ed altre semi-leggendarie perché magari è lì che è iniziata la scalata di allenatori o giocatori di successo, o al contrario ha rappresentato il fine-carriera di qualche fuoriclasse. Sono 166 in tutto, divise in nove gironi in cui le vincenti verranno promosse tra i professionisti. Una corsa iniziata nel fine settimana appena trascorso. Vediamo, allora, quali sono le città – o meglio i borghi, e le frazioni – più piccole a partecipare alla Serie D.
Le città più piccole della Serie D
A fare una mappatura particolarmente dettagliata dei puntini più piccoli sulla cartina della “Serie A dei dilettanti” è stata la newsletter Slalom. Partendo dal Lentigione, squadra inserita nel girone D che rappresenta una frazione di 2000 abitanti del Comune di Brescello, in provincia di Reggio Emilia. Ne ha pochi di più Piano di Coreglia (in provincia di Lucca), casa del Ghiviborgo, squadra toscana che si trova nel girone E.
Trestina, dall’omonima frazione del Comune di Città di Castello (con cui giocherà il derby, siamo in provincia di Perugia), fa 1800 abitanti. 1600 quelli con cui si presenta il Mezzolara, frazione di Budrio nella città metropolitana di Bologna. A Porto Venere c’è la Fezzanese, dal paesino – appunto – di Fezzano, dove vivono 950 persone.
Ancora meno, 667, ce ne sono a Sepicciano che fa parte del comune di Piedimonte Matese, in provincia di Caserta. La squadra di riferimento è l’Fc Matese. Ma tornando in Toscana c’è il Terranuova Traiana che esprime la frazione Traiana del Comune di Terranuova Bracciolini (in provincia di Arezzo) con 129 abitanti.