Non è ancora tempo di campane a martello come gli era capitato dopo l’ultima sconfitta per 4-3 della sua carriera, quella di Reggio Emilia contro il Sassuolo che il 12 gennaio 2014 segnò la fine della sua esperienza al Milan; ma Massimiliano Allegri ha incassato in questi giorni uno schiaffo duro da digerire, perché coincide con la sua prima eliminazione in una fase a gironi di Champions all’undicesima partecipazione (quattro con il Milan e sette con la Juventus). Dei tanti record negativi stabiliti quest’anno in Champions dai bianconeri avrete probabilmente già letto: mai era stata eliminata aritmeticamente alla penultima partita di un “primo girone”, mai aveva subito tre gol nel primo tempo di una partita di Champions (in Coppa dei Campioni non succedeva dal 1968, contro i tedeschi dell’Eintracht Braunschweig), mai del resto aveva perso le prime due partite, mai aveva perso contro una squadra israeliana… Sul curriculum del tecnico livornese resterà una macchia indelebile che lo taglia fuori da un club esclusivo: quello dei cinque allenatori che hanno preso parte ad almeno cinque Champions League senza mai essere eliminati ai gironi. Chi sono?
5 su 5 – Thomas Tuchel (Germania)
Una statistica con l’asterisco? Sì, perché Tuchel è stato esonerato a settembre dopo la sconfitta a Zagabria, e quindi qualcuno potrebbe eccepire sulla “purezza” di questo en plein: ma mancavano ancora cinque giornate… Per il resto, percorso netto: con il Borussia Dortmund 2016, con il PSG dal 2018 al 2020 e con il Chelsea 2021. Curiosamente, è diventato campione d’Europa con l’unica squadra presa in corsa, il Chelsea 2020-21 sulla cui panchina era subentrato a gennaio, dopo aver naturalmente passato il girone con il PSG (che però a Natale l’aveva sostituito con Pochettino).
6 su 6 – Fabio Capello (Italia)
Torniamo indietro nel tempo agli albori della Champions, quando vi partecipavano appena 16 squadre e per i top club già passare i gironi non era impresa così semplice. Riuscì a farcela per il rotto della cuffia con il Milan 1994, nonostante la squalifica UEFA dopo il caso della bottiglietta in Milan-Salisburgo. Fece “due su due” con la Roma nel 2001 e nel 2002, fermandosi però sempre alla fase successiva, la seconda fase a gironi che in Champions è esistita dal 1998-99 al 2002-03. “Due su due” anche con la Juventus nel 2004 e 2005 e girone passato in tranquillità anche con il Real Madrid nel 2006. Chapeau, don Fabio.
7 su 7 – Manuel Pellegrini (Cile)
Ve l’aspettavate? El Ingeniero ha un curriculum impeccabile nei gironi di Champions, affrontati con quattro squadre diverse e sempre con ottimi risultati. Due su due con il Villarreal (2005 e 2008), uno su uno nella sua unica sfortunata stagione con il Real Madrid (2009), perfetto nella magnifica cavalcata con il Malaga nel 2012, “clinico” nel tre su tre con il Manchester City (2013, 2014, 2015). Però, mai nemmeno una finale.
7 su 7 – Marcello Lippi (Italia)
Dici Lippi e pensi naturalmente Juventus, a metà anni Novanta la squadra più forte d’Europa: tre finali consecutive e una riconoscibilità internazionale che oggi, in questi tempi di bassa marea bianconera, sembra pura utopia. Nella sua prima gestione bianconera quattro qualificazioni su quattro, compresa quella complicatissima del 1997 quando da una fase a gironi con 24 squadre ne passavano solo 8 (gli juventini di lungo corso ricorderanno il gol salva-Juve di Djordjevic dell’Olympiakos contro il Rosenborg…). Nella seconda gestione, un altro “tre su tre” dal 2001 al 2003.
14 su 14 – Josep Guardiola (Spagna)
Con il doppio delle partecipazioni di chi occupa il secondo posto, Guardiola è il vero Re Mida della Champions. Per forza, diranno i detrattori, ha allenato solo squadroni… In parte è vero, ma nelle forche caudine di un girone complicato sono caduti almeno una volta giganti come Mourinho, Ferguson, Ancelotti, Klopp: Pep, mai. Quattro su quattro con il suo Barça celestiale dal 2008 al 2011, tre su tre con il Bayern dal 2013 al 2015 e ora un impressionante sette su sette con il Manchester City, aggiungendoci anche il passaggio del turno conquistato senza fatica nelle ultime settimane. A quanto potrà arrivare?