Ultimo quarto di Mondiale, notoriamente il più atteso, quello che definirà la storia e il valore di Qatar 2022: come dicono i brasiliani, via alla fase “mata-mata”. Curiosità e statistiche più o meno utili sugli ottavi di finale.
USA-Olanda
Nel Mondiale in cui uno svizzero nato in Camerun ha segnato al Camerun (Embolo), un tunisino nato in Francia ha segnato alla Francia (Khazri) e uno svizzero nato in Jugoslavia ha segnato alla Serbia (Shaqiri), Sergiño Dest da Almere (Olanda) tenterà il colpo basso ai Paesi Bassi. Dopo aver raggiunto e superato Vittorio Pozzo, diventando così il primo ct della storia ad aver allenato almeno 10 partite Mondiali senza mai perdere, Louis Van Gaal tenterà di mantenere il record (statisticamente, gli starebbe bene anche uscire ai rigori). Cody Gakpo può diventare il primo giocatore a segnare sempre l’1-0 nelle prime quattro partite consecutive di un Mondiale: nelle tre partite del girone, insieme a lui c’era riuscito solo Spillo Altobelli che però a Messico 1986 si era fermato agli ottavi contro la Francia (0-2).
Argentina-Australia
Il confronto tra Albiceleste e Socceroos è di gran lunga la partita più “meridionale” di questo Mondiale, superata in latitudine solo da altri due match: Argentina-Cile, giocata a Montevideo il 22 giugno 1930 durante la prima edizione del torneo, e il doppio Australia-Cile andato in scena nel 1974 e nel 2014. Se proprio ci tenete a sapere qual è stata la partita più settentrionale, nulla batte URSS-Canada che si svolse nella fase a gironi di Messico 1986. Leo Messi andrà a caccia del suo primo gol nella fase a eliminazione diretta in un Mondiale, potendo in tal caso agganciare a quota 1 gente come Fabio Grosso e Marco Materazzi. Alexis MacAllister incrocia l’Australia com’era capitato a suo padre Carlos, tre presenze in Nazionale tra il 1993 e il 1994, due contro i Socceroos nel celebre play-off di qualificazione a USA 1994 che segnò il clamoroso ritorno in Nazionale di Maradona.
Francia-Polonia
A eccezione delle finali per il terzo posto, Francia-Polonia è appena la quarta partita a eliminazione diretta ai Mondiali della storia del calcio polacco: le altre tutte perse, 6-5 (!) ai supplementari contro il Brasile (1938), 2-0 contro l’Italia (1982) e 4-0 ancora contro il Brasile (1986). Questo perché i due terzi posti della Polonia (1974 e 1982) arrivarono in due Mondiali con due diverse fasi a gironi… La Francia gioca l’ottavo di finale di domenica pomeriggio contro una squadra che inizia per P: nel 1998 le andò bene, ma sudò sette camicie prima di spuntarla sul Paraguay con un golden goal di Laurent Blanc. Wojciech Szczesny andrà a caccia dell’indicibile: parare tre rigori nella stessa edizione di un Mondiale non è mai riuscito a nessuno.
Senegal-Inghilterra
I Leoni della Teranga (termine che in lingua wolof vuol dire “ospitalità”) contro i Tre Leoni dello stemma della Nazionale inglese, che aveva già incrociato ed eliminato altri Leoni (quelli Indomabili) nel celebre quarto di finale di Italia ’90, Inghilterra-Camerun 3-2. L’Inghilterra ha anche una piccola scaramanzia a cui fare attenzione: negli ultimi quattro Mondiali, il numero 9 della squadra vincitrice non aveva mai segnato ai gironi (Toni 2006, Torres 2010, Schurrle 2014, Giroud 2018). Anzi, nel caso di Torres e Giroud, non aveva segnato affatto. Per lo stesso motivo, tra le altre, sperano anche Olanda (De Jong) e Portogallo (André Silva).
Portogallo-Svizzera
Occhio alla Svizzera! Eliminata nel 2014 dall’Argentina solo negli ultimi minuti dei supplementari, eliminata ai rigori nel 2016 dalla Polonia, eliminata ai rigori nel 2020-2021 dalla Spagna: l’unica squadra che è riuscita a spuntarla contro di lei nei 90′ di una partita a eliminazione diretta è stata la Svezia a Russia 2018. Come Leo Messi, anche Cristiano Ronaldo insegue il suo primo gol nella fase dentro-fuori di un Mondiale, per agganciare in classifica Maniche e Pepe. Ma che non gli venga in mente di tirare rigori: il portiere elvetico Sommer (in dubbio) non ha subito gol negli ultimi sei penalty che ha dovuto fronteggiare in Nazionale, e noi azzurri ne sappiamo qualcosa…
Giappone-Croazia
Giappone e Corea del Sud giocano l’ottavo nello stesso giorno, di pomeriggio una e di sera l’altra, com’era avvenuto nel famoso e famigerato Mondiale 2002: in quel caso i nipponici andarono a casa (0-1 contro la Turchia), mentre la Corea contro l’Italia, beh, ve lo ricorderete. I Blue Samurai giocano per sfatare la maledizione degli ottavi, contro cui si sono schiantati tre volte su tre (le altre due contro Paraguay 2010 e Belgio 2018). Al contrario, nelle uniche due volte in cui ha superato il girone ai Mondiali, la Croazia ha sempre superato questo step ed è poi sempre arrivata in semifinale: 1-0 contro la Romania nel 1998, vittoria ai rigori contro la Danimarca nel 2018.
Brasile-Corea del Sud
Negli ultimi quattro Mondiali il Brasile è stato eliminato da quattro diverse Nazionali europee (Francia 2006, Olanda 2010, Germania 2014, Belgio 2018) e dunque semmai guarda con terrore all’eventuale quarto di finale contro la Croazia. Nella sfida in cui curiosamente un attaccante coreano (Son) è foneticamente contenuto nel cognome di un collega brasiliano suo compagno di club (Richarli-Son), il Brasile sa di avere uno storico formidabile a livello di ottavi di finale: l’unica sconfitta risale al famoso Argentina-Brasile 1990, ma a parte quel precedente del Delle Alpi vanta un “aggregate” di 20-2 nella prima partita dopo i gironi, con l’unico brivido della vittoria ai rigori contro il Cile nel 2014.
Spagna-Marocco
Non è una primizia assoluta a livello Mondiale, essendosi le due squadre già affrontate nella fase a gironi di Russia 2018, ma è certamente il primo ottavo di finale della storia del torneo tra due Paesi confinanti ma appartenenti a due continenti diversi. Dopo aver passato il girone subendo un solo gol su autorete da una Nazionale del CONCACAF come l’Italia nel 2006, che futuro si prospetta per i Leoni dell’Atlante? Un rigore decisivo del suo numero 10 al 95′? Nel dubbio teniamo d’occhio anche Alvaro Morata: nessuno spagnolo è mai andato in gol nelle prime 4 partite consecutive di un Mondiale, poiché il grande Telmo Zarra (1950), dopo essere andato sempre a segno nel primo girone, si fermò al quarto match contro l’Uruguay.