Finalmente un Mondiale nel vero senso della parola: un Mondiale in Asia in cui arrivano in semifinale tre continenti diversi (America, Africa, Europa), com’era successo solo nel 2002, con Germania, Turchia, Corea del Sud e Brasile. Grande ricambio anche nel Vecchio Continente, con le quattro semifinaliste di Euro 2021 tutte fuori dalle semifinali del Mondiale successivo: non succedeva dall’abbinata 2000-2002. E infine, tutti fuori dalle semifinali anche i primi quattro Paesi del ranking UEFA (Italia, Germania, Inghilterra e Spagna), nonché i maggiori importatori di calciatori da tutto il globo: era successo solo nel 1998, quando due semifinaliste su quattro (Francia e Croazia) erano le stesse di oggi. Così, 88 dei 104 giocatori ancora rimasti in gara giocano all’estero, in un campionato diverso da quello del proprio Paese: mai così pochi nella storia dei Mondiali.
Statistiche Inutili Mondiali verso le semifinali
Same old story
Per battere i campioni in carica, l’Inghilterra avrebbe dovuto giocare la miglior partita della sua storia dal 1970 a oggi: non troppo sorprendentemente, non l’ha giocata. Scorrendo la lista delle squadre fatte fuori dai Tre Leoni a eliminazione diretta da Messico 1970, scopriamo che nessuna di loro ha mai vinto un Mondiale: Paraguay (1986), Belgio e Camerun (1990), Danimarca (2002), Ecuador (2006), Colombia e Svezia (2018), Senegal (2022). Semaforo rosso, invece, con chi aveva già vinto: Germania (1970, 1982, 1990, 2010), Argentina (1986, 1998), Brasile (2002) e Francia (2022), con in più le poco gloriose eliminazioni contro Portogallo (2006) e Croazia (2018). Serataccia per Harry Kane, che segna solo il 50% dei rigori a sua disposizione: è la prima volta che un calciatore inglese ha sbagliato un penalty battuto nei tempi regolamentari o supplementari di una partita Mondiale. Chissà se l’ha influenzato l’amico Lloris, compagno di squadra al Tottenham: anche l’ultimo caso di incrocio dal dischetto tra compagni di club, Trezeguet contro Buffon nella finale Italia-Francia 2006, si era risolto con un tragico errore…
Un altro Inter-Bayern
Doveroso aggiornamento su una SIM (Statistica Inutile Mondiale) che sta per compiere quarant’anni: dalla finale di Spagna 1982 in avanti, Inter e Bayern Monaco hanno sempre avuto almeno un rappresentante in ogni finale Mondiale. Quasi certamente succederà così anche stavolta, al netto di eventuali infortuni e squalifiche: uno tra Brozovic e Lautaro Martinez sarà impegnato domenica pomeriggio alle 16, così come uno tra Mazraoui, Upamecano, Coman e Pavard (mentre Lucas Hernandez sarà infortunato). E voi che credete che siano solo stupide coincidenze…
Beh, Cheddira
Ok, il suo non è stato l’ingresso più incisivo possibile per un panchinaro, però Walid Cheddira ha contribuito a scrivere la storia per sé, per il suo Paese, per il suo continente (in semifinale per la prima volta della storia, dopo averla sfiorata con il Camerun 1990, il Senegal 2002 e il Ghana 2010) e più modestamente anche per la Serie B, tornata a partecipare a un quarto di finale Mondiale a 28 anni dall’ultima volta, targata Gheorghe Hagi in Svezia-Romania 1994. Quell’anno il grande Gica era stato appena promosso in serie A con il Brescia e di lì a poco si sarebbe trasferito al Barcellona. Espulso contro il Portogallo, Cheddira salterà la semifinale per squalifica ma potrà comunque puntare a giocare una delle due finali, qualunque essa sia: sarebbe la prima volta nella storia del nostro campionato cadetto.
Formula magica
A proposito di Statistiche che si ripetono da settant’anni, che ne dite di questa? Dal 1950 al 2022, in nessun caso il Paese campione del mondo di calcio si è aggiudicato anche il titolo piloti di Formula 1. E sì che la tradizione motoristica comprende Paesi di grande tradizione calcistica, dal Brasile di Senna alla Germania di Schumacher, dalla Francia di Prost all’Argentina di Fangio, dall’Inghilterra di Hamilton all’Olanda di Max Verstappen, campione del mondo 2022 mentre gli oranje si sono fermati ai rigori per l’ennesima volta, la sesta su otto tentativi tra Europei e Mondiali: l’ultima vittoria Mondiale rimane quella del 2014 contro la Costa Rica, propiziata dalla celebre sostituzione del portiere escogitata da Van Gaal al minuto 119. Questa volta aveva altro a cui pensare…
Alergia do Brazil
Nessun refuso: la Seleçao è ormai ufficialmente allergica al calcio europeo, tanto da essere eliminata per la quinta volta consecutiva da cinque squadre diverse del Vecchio Continente: Francia 2006, Olanda 2010, Germania 2014, Belgio 2018 e ora Croazia 2022. Che beffa per il povero Neymar, nella serata in cui aveva eguagliato i 77 gol in Nazionale del mito Pelé: il Brasile non segnava un gol nei tempi supplementari di una partita Mondiale addirittura dal 1938, merito del grande Leônidas da Silva due volte in rete nella pirotecnica Brasile-Polonia 6-5: il problema era anche che non subiva gol dal 1938… Così ai rigori hanno vinto ancora i croati, infallibili nei Mondiali fino addirittura ad eguagliare nel giro di due edizioni il 4 su 4 della Germania. Luka Modric è diventato il secondo calciatore della storia a cimentarsi per tre volte nella lotteria dei rigori, dopo i due precedenti contro Russia e Danimarca nel 2018: come lui solo Roberto Baggio, con la differenza per nulla trascurabile che il Divin Codino, nel 1990, 1994 e 1998, alla fine aveva sempre perso.