Il Napoli diventa campione d’inverno con due turni d’anticipo sul giro di boa del campionato, e non sa se ridere o piangere: le ultime due volte che c’è riuscito, nel 2016 e nel 2018, ha dovuto ingoiare nel girone di ritorno il sorpasso della Juventus. Giornata ben più storica in Spagna, dove in 121 anni di storia e dopo 4436 partite il Real Madrid è sceso in campo (perdendo, a Vila-Real) con un undici titolare senza giocatori spagnoli: Courtois (Belgio), Militao (Brasile), Rudiger (Germania), Alaba (Austria), Mendy (Francia), Kroos (Germania), Tchouameni (Francia), Modric (Croazia), Valverde (Uruguay), Benzema (Francia), Vinicius (Brasile) – allenatore Ancelotti (Italia). Le Statistiche Inutili del 17esimo turno di Serie A.
Le Statistiche Inutili del 17esimo turno di Serie A
Amaro Luciano
Partiamo per l’appunto dal Napoli, che vince 2-0 in casa della Sampdoria e torna a distanza di sicurezza sulle due milanesi. Mettendo insieme anche i precedenti alla Roma, all’Inter e al Napoli della scorsa stagione, Luciano Spalletti raggiunge la ventesima giornata in testa in solitaria alla classifica della Serie A (con la prospettiva aritmetica di arrivare almeno a 22): in oltre novant’anni solo due colleghi possono dire altrettanto, tra coloro che non hanno mai vinto lo scudetto. Si tratta dell’ungherese Gyula Lelovics, in testa per 23 giornate con il Bologna 1931-32, e di Ivo Fiorentini, in testa per 21 giornate con il Livorno 1942-43. A Luciano da Certaldo auguriamo di uscire entro sei mesi da questa compagnia non così gradevole.
La lampada di Palladino
Finale a sorpresa all’U-Power Stadium, dove il Monza agguanta l’Inter nei minuti di recupero grazie a un autogol di Dumfries (l’ultima autorete commessa dall’Inter dopo il 90′ in Serie A risaliva al 26 agosto 2007: Inter-Udinese 1-1, autogol di Cordoba al 92′ – vedi video sotto). Al primo girone d’andata di Serie A della sua vita, il Monza è dunque rimasto imbattuto contro Inter e Juventus: l’ultima squadra a esserci riuscita era stata addirittura il Mantova 1961-62, il “piccolo Brasile” allenato da Mondino Fabbri che in cinque stagioni passò dall’Eccellenza alla Serie A. I virgiliani avevano pareggiato in casa della Juventus all’esordio, 1-1 con rete dello svizzero Tony Allemann, e alla quarta giornata avevano ripetuto lo stesso punteggio al Martelli contro l’Inter di Herrera, stavolta con gol del brasiliano Sormani. Sabato di festa anche per l’emiliano Patrick Ciurria, al suo primo gol in serie A: è diventato il quinto Patrick a timbrare il cartellino in massima divisione dopo Kluivert (Milan 1997-98), Mboma (Cagliari 1998-99), Vieira (Juventus 2004-05) e Cutrone (Milan 2017-18).
Il Martinez ha l’oro in bocca
Rubando palla a Pablo Marì e segnando il gol del momentaneo 1-2 interista, Lautaro Martinez è diventato il primo campione del Mondo 2022 a segnare un gol in Serie A. Dalla riapertura delle frontiere avvenuta nel 1980, c’è sempre stato almeno un campione del mondo in carica a onorare della sua presenza il tabellino dei marcatori di una partita del nostro campionato: la volta che ci toccò aspettare più a lungo fu il quadriennio 2010-2014, quando il primo spagnolo iridato apparve solamente nel 2013-14 e si trattava del navarro Fernando Llorente, centravanti della Juventus di Conte. Ecco la lista completa, inaugurata dall’argentino Daniel Bertoni, campione del mondo 1978 e a segno in Fiorentina-Catanzaro 1-1 del 28 settembre 1980.
1978: Daniel Bertoni
1982: Graziani
1986: Maradona
1990: Klinsmann
1994: Aldair
1998: Djorkaeff
2002: Rivaldo
2006: De Rossi
2010: Llorente (nel 2013!)
2014: Klose
2018: Matuidi
2022: LAUTARO MARTINEZ
Inter Rail
Ancora su Monza-Inter: grazie ai gol di Darmian e Lautaro Martinez, l’Inter ha riempito l’ultima casellina ancora vuota nel grande tombolone delle altre 68 squadre di serie A: ora i nerazzurri hanno segnato almeno un gol in casa di ognuna di loro. La 67^ e penultima casella era stata colmata la scorsa stagione a Salerno, e dunque ricordiamo anche le caselle vuote delle altre grandi del nostro calcio: la Juventus non ha mai segnato né a Treviso (2005-2006) né a Monza (tre mesi fa), il Milan non ha mai segnato in casa del Carpi (2015-2016), il Napoli non ha mai segnato in casa di Carpi e Ternana, eccetera.
Una confusione del Diavolo
A poco è servito al Milan il suo primo gol in testa in Serie A dopo oltre 13 mesi (la rete di Kalulu spezza un digiuno che durava dal 1° dicembre 2021, Messias in Genoa-Milan), se poi i campioni d’Italia si fanno rimontare due gol di vantaggio negli ultimi cinque minuti. Un finale così bruciante non capitava ai rossoneri dal 28 ottobre 2009, quando il Napoli di Walter Mazzarri risalì al San Paolo da uno 0-2 maturato nei primi minuti con Pato e Inzaghi grazie alle reti di Cigarini (90′) e Denis (92′). Ride la Roma, che dopo trent’anni torna a uscire imbattuta nello stesso campionato dagli stadi di Juventus, Inter e Milan: non succedeva dal 1992-93, quando i giallorossi di Boskov avevano ottenuto tre pareggi (1-1 contro Juve e Inter, 0-0 contro il Milan).
Il Diavolo veste Wojciech
666 minuti: che diavolo! La striscia d’imbattibilità del pio Wojciech Szczesny è giunta ormai a livelli paranormali: il portiere polacco non prende gol dai tempi di Milan-Juventus, ovvero da 7 partite e 36 minuti – 90 in meno della Juventus, che arriva a 756 minuti aggiungendo anche i 90 minuti di Verona dove in porta aveva giocato Perin. In casa del Napoli Szczesny potrebbe migliorare il record d’imbattibilità in Serie A per un portiere straniero, detenuto al momento da Samir Handanovic che nel 2010-11, a guida dell’Udinese, non subì gol per 703 minuti. E non è nemmeno la prima volta che la Juventus farà visita al Napoli sulla scia di otto vittorie consecutive: era capitato in occasione del celebre Napoli-Juventus del 3 novembre 1985, risolto dall’incredibile magia di Maradona su punizione di seconda, quando i bianconeri di Trapattoni avevano vinto tutte le prime otto giornate del campionato – e finirono per vincere il loro 22° titolo, dopo un duello mozzafiato con la Roma.
Spigolature finali
Salernitana-Torino passerà certamente alla storia della Serie A come la prima partita in cui sono andati a segno due Tonny diversi: al paraguayano Sanabria, che all’anagrafe fa Antonio, ha risposto l’olandese Vilhena che invece si chiama proprio Tonny. La rete di Vilhena ha permesso alla Salernitana di spezzare un atavico digiuno di gol contro il Torino: l’ultima gioia contro i granata in Serie A risaliva addirittura al 17 aprile 1948, un sabato che precedeva le prime storiche Elezioni Politiche dell’Italia repubblicana. Al vecchio “Vestuti” il Grande Torino di Mazzola aveva vinto 4-1, ma era comunque passato in svantaggio per un gol di Renzo Merlin.
Questo e altro nel primo fine settimana della nostra vita calcistica senza Gianluca Vialli che, con la sua straordinaria autoironia, avrebbe certamente sorriso all’idea che il primo gol della giornata è stato segnato in Fiorentina-Sassuolo da Riccardo Saponara: un pelato con la barba.