«La partita di andata col Pisa faccio fatica a dimenticarla: prima partita in serie B, i miei primi gol in Serie B, la prima vittoria del Südtirol in Serie B… una giornata piena di emozioni. Erano i miei primi rigori in carriera, il tiratore designato era Marconi ma si è fatto male nel riscaldamento e quando ho visto l’arbitro assegnarci il rigore, mi sentivo talmente carico di prendere quella palla e calciare che mi hanno dato fiducia.La tensione era immensa perché non mi era mai capitato di calciare un rigore». Matteo Rover, attaccante di 23 anni del Südtirol, racconta in un’intervista sul canale Twitch di Cronache di Spogliatoio uno dei giorni più belli della sua vita.
«Sono felice di avere più di 100 presenze col Südtirol – aggiunge – è una realtà calcistica unica nell’Alto Adige, la vittoria dello scorso campionato è stato il culmine di un lavoro durato anni. È una società che guarda sempre al futuro e sono orgoglioso di farne parte. Nei 4 anni che sono stato qui ho visto sempre migliorare tutto, dal centro sportivo al reparto tecnico».
«Quando si gioca in casa – svela – il capitano della squadra porta sempre una cassa di mele agli avversari, perché è un prodotto tipico dell’Alto Adige. Non so quanto piaccia agli avversari, ma è una forma di gentilezza. Siamo una società che guarda sempre con rispetto gli avversari, con umiltà, non guarda mai male nessuno. All’inizio in serie B tutti pensavano che avremmo avuto difficoltà con questo campionato ma stiamo facendo grandi risultati».
«Le strutture dell’Inter e della Juve sono top, ma le nostre sono sorprendenti, chiunque venga rimane spiazzato. È una struttura che tanti giocatori sognano e che ti fa fare calcio nel migliore dei modi. Non ci si può lamentare di nulla, c’è tutto quello che serve e poi è in mezzo ai boschi, si respira tranquillità. A parte la Serie A, poche altre realtà di B e C possiedono strutture tali».
«Bisoli – dice tornando al campionato – ha dato molto più carattere e personalità alla squadra, siamo un gruppo coeso, tutti, chi gioca e chi no. Remiamo tutti dalla stessa parte, c’è un’unione che ci ha fatto fare la differenza, altrimenti alcune partite non le avremmo vinte. Questo è il maggior apporto di Mister Bisoli, oltre al lavoro sul campo. Una squadra come noi, giovane, che deve salvarsi, non può lasciare nulla al caso, deve sempre raccogliere il miglior risultato possibile senza dare nulla per scontato. E poi il modo in cui giochiamo, difendendo abbastanza bassi, mi permette di sfruttare le mie caratteristiche, di attaccare lo spazio, questo mi avvantaggia molto».
«Cerco sempre di guardare i big della Serie A e giocatori come Chiesa, che giocano nel mio stesso ruolo, che hanno quel tipo di velocità e dribbling, sono un’ispirazione. Cerco di prendere spunto da lui, se è arrivato in serie a, è sicuramente un giocatore forte, da seguire».
Rover e le giovanili all’Inter
Cresciuto in nerazzurro, Matteo Rover ha giocato con Zaniolo: «Già da quando eravamo in Primavere insieme si vedeva che Zaniolo era un giocatore forte che faceva la differenza. Nonostante i 2 infortuni la sua carriera parla già da sola, ha fatto grandi cose ed è ancora giovane.
Mi spiace che si sia creata questa situazione con la Roma, che ora i tifosi non lo guardino di buon occhio, perché lui è uno che da tutto per la maglia. Ha fatto una scelta, ma è un dispiacere non vederlo giocare». «La mia Inter Primavera – continua – era una squadra forte, quell’anno siamo stati fenomenali: campionato, Supercoppa, Viareggio. Abbiamo affrontato tante squadre di livello ma andavamo sempre in campo convinti che avremmo vinto o che avremmo avuto grandi possibilità di farlo. Zaniolo, Pinamonti, sono giocatori che stanno facendo una grande carriera, la sensazione di averli in squadra era che con loro si vinceva ancor prima di andare in campo, che non ce n’era per nessuno».
Infine chiusura sul suo collega di reparto Odogwu: «È una forza della natura. È difficilissimo anticiparlo e ancora peggio provare un duello fisico. Dopo 2,3,4 volte che ci provi e fallisci, ti fa perdere la voglia. Ha una forza e una fisicità incredibili, è più grosso di un giocatore di basket».