Gli inizi nel quartiere di San Cristobal, poi il passaggio a 13 anni all’Atletico Madrid di cui suo padre era tifoso, ma solo per due stagioni perché in quel periodo i Colchoneros lasciarono partire diversi talenti per ragioni economiche. Così nel 1992 Raul si è trasferito nell’altro club cittadino, il Real, e lì è rimasto fino al 2010, diventandone una bandiera, vincendo tutto – comprese 3 Champions League – e condividendo il campo con alcuni dei giocatori più forti di sempre. Adesso allena il Castilla, la seconda squadra del Real che gioca in terza divisione, e ha stilato una lista di regole e buone abitudini indispensabili per poter essere un calciatore dei Blancos. Vediamole tutte:
1. L’importanza dell’abbigliamento e dell’immagine
«Siete giocatori del Madrid 24 ore su 24», dice Raul ai suoi ragazzi, per cui oltre a un comportamento esemplare è necessaria anche una certa ‘presenza’. Per esempio i giocatori devono presentarsi il giorno della partita perfettamente uniformati, anche nelle scarpe, indossando le sneakers di Adidas offerte dal club.