Qualche mese fa vi abbiamo parlato di Will Still, il trentenne cresciuto a pane e Football Manager che sta facendo il panico a Reims, in Ligue 1, dov’è imbattuto da quando è diventato primo allenatore (9 vittorie, 8 pareggi in 17 partite). Bene, c’è un’altra storia molto simile alla sua. È quella di Didier Digard, ex giocatore professionista (19 presenze col PSG e 23 partite in Premier League), oggi allenatore del Nizza. La prima cosa curiosa è che, come Still, Digard non ha ancora il patentino, e quindi fa prendere 25.000 euro di multa al suo club, che è ben contento di mettere mano al portafogli ogni weekend.
Il Nizza ha infatti puntato forte su Digard da quando ha esonerato Favre. E sta avendo ragione: Digard, dal suo esordio su una panchina pro, ha ottenuto sei vittorie (di cui un 3-1 a Marsiglia e un secco 3-0 nel derby contro il Monaco) e quattro pareggi in undici partite. Sì, oltre alla multa, con Still condivide anche il premio di essere ancora imbattuto alla prima esperienza assoluta. Impressionante.
Ma chi è Digard?
Classe 1986, Digard si afferma come solido centrocampista difensivo, dal carattere acceso, sempre pronto ad alzare i toni e a far valere la sua possente muscolatura. A 19 anni vince l’Europeo U-19 da titolare insieme a uno Yohann Gourcuff che sembrava davvero seguire le orme di Zidane. Due anni dopo lo prende il PSG.
Attenzione, non era il PSG di oggi: le ‘stelle’ erano Yepes, Rothen e Pauleta. E pensate che in quell’anno il PSG ottenne la salvezza matematica solo all’ultima giornata. Insomma, un’era fa. Dopo una stagione a Parigi, Digard viene ceduto al Middlesbrough nonostante la società gli volesse impedire di andarsene: «Incompetenti» dirà, alla sua maniera e senza mezzi termini.
L’esperienza in Inghilterra non sarà felice. Il Middlesbrough, allenato da Southgate – oggi ct dell’Inghilterra – retrocede. E così Digard torna in Francia: per lui c’è il Nizza. Inizia una storia d’amore che dura ancora oggi. Diventa l’idolo della curva presto, con il suo carattere da trascinatore che infiamma la piazza. Lo stesso accade oggi, da allenatore.
L’avventura sulla panchina del Nizza
La sua carriera in panchina è iniziata proprio al Nizza. Prima le giovanili, poi l’U19, ora in prima squadra. E che risultati: da quando Digard ha sostituito Favre, il Nizza è passato dall’11° posto fino al 7° e la zona Europa dista solo 4 punti. Era stato nominato allenatore ‘ad interim’, ma ora gli scenari sembrano cambiati: la scalata è appena iniziata.
Così com’era in campo, in panchina Digard si autodefinisce un allenatore che richiede ritmi altissimi ai suoi giocatori. Esigenza, ma anche il buon umore: «Finché avremo il sorriso in faccia, tutto andrà bene, a prescindere dai risultati», ha raccontato a L’Equipe. Intensità, forte pressing e il 4-3-3 pronto a diventare 4-2-3-1: questi i segreti del nuovo Nizza di Digard che sta stupendo tutti.
Da dove arriva tutta questa esperienza? Digard ha solo 36 anni, ma sin da ragazzino si è trovato ad affrontare situazioni da adulto. A 16 anni è diventato padre: «Ho avuto l’obbligo di maturare e cambiare vita presto». A 32 ha smesso di giocare. Oggi ne ha 36 e pur senza patentino sta riportando in alto il Nizza in campionato e volando in Conference League. È esagerato pensare a un’ipotetica vittoria finale? No, con Digard le cose arrivano spesso prima del previsto.
A cura di Cosimo Bartoloni