Il trasferimento dall’Atalanta all’Inter non ha prodotto quell’ulteriore passo in avanti che Robin Gosens si aspettava nel suo percorso. Anzi, «non essere andato ai Mondiali in Qatar è stato il punto più basso della mia carriera» ha detto l’esterno tedesco in un’intervista al quotidiano del suo Paese Süddeutsche Zeitung. «Devo riprendermi il posto da titolare in Nazionale, oggi sono un inseguitore, ma voglio andare assolutamente agli Europei».
Robin Gosens e quell’infortunio sottovalutato
«Sono passato dall’essere il terzino più pericoloso d’Europa a non essere nessuno» ha ammesso il calciatore dell’Inter. «Ho imparato che il calcio non ha memoria, che tutti alla fine ricordano solo l’ultima partita che hai giocato. Puoi passare da eroe a nessuno in un batter d’occhio».
«La mia carriera sembrava una fiaba. Tutto andava per il meglio, sempre più in alto. Improvvisamente mi sono ritrovato ad essere il terzino sinistro più pericoloso d’Europa. Ho conquistato la Nazionale e ho giocato da titolare gli Europei». Dopo cos’è successo? «Poi mi sono fatto male e ci ho messo tantissimo per recuperare» ha spiegato. «All’Inter ho giocato pochissimo. Tutto sembrava essere crollato da un momento all’altro. Tutti pensavano che fossi già finito».
Un infortunio che ha «totalmente sottovalutato. Sono un giocatore che vive del proprio fisico e non sono riuscito a recuperare la forma a lungo. Ciò faceva sì che non fossi chi volevo essere, arrivavo sempre in ritardo: o facevo fallo o non prendevo la palla. Non sono stato quello che l’Inter sperava di comprare, ma non è stato un errore andarci, gioco in uno dei più grandi club d’Europa».