Grazie a De Zerbi l’Inghilterra ha ritrovato un grande difensore centrale

by Lorenzo Lombardi
Lewis Dunk

A parlare per Lewis Dunk sono i numeri: 19 stagioni consecutive con il Brighton; 400 presenze totali con la maglia della sua città; 200 presenze in Premier League, raggiunte sabato nel match contro il Tottenham e condite con il gol che aveva riaperto la partita. Nella stagione attuale è il giocatore che ha completato più passaggi di chiunque altro nella Premier League, superando palleggiatori del calibro di Rodri e Jorginho, e, grazie alla guida di Roberto De Zerbi, Dunk sta vivendo una nuova giovinezza, a 31 anni, affermandosi come uno dei difensori centrali migliori d’Inghilterra.

Brighton nel cuore

Fan del Chelsea fin da bambino, nonostante sia nato e cresciuto nel nord di Brighton, Dunk si è unito al settore giovanile del Wimbledon prima che il loro trasferimento a Milton Keynes li costringesse a rilasciare tutti i loro under-14. Sfruttando l’occasione, Martin Hinshelwood, che all’epoca dirigeva l’academy del Brighton, lo ha strappato alla concorrenza; «Era dominante nella sua posizione. Anche allora aveva buoni piedi, buon tocco».

Dopo essere approdato vent’anni fa nella squadra under 12 del club, Dunk ha costruito un rapporto incredibile con i seagulls, affermandosi come uno dei giocatori più influenti nella storia del club.

Il suo debutto in prima squadra è arrivato nella penultima partita della stagione 2009/10 sul campo del MK Dons. In prima squadra, dopo alcuni alti e bassi come le tre semifinali playoff perse in quattro anni, tra il 2013 e il 2016 il Brighton è riuscito a ottenere, il 17 aprile 2017, la tanto attesa promozione in Premier. In quella stagione, Dunk ha segnato di testa, in tuffo, nella pesantissima vittoria esterna contro il Fulham.

Alla prima stagione in Premier, nel 2017/18, ha giocato ogni singolo minuto delle 38 partite, è diventato vice capitano e ha segnato il suo primo gol nella massima serie contro l’Arsenal all’Amex Stadium, vincendo 2-1.

Il roccioso difensore ha continuato i suoi impressionanti progressi nella stagione 2018/19 fino a guadagnarsi una storica convocazione con la nazionale inglese per le partite di Nations League contro Croazia e Spagna.

Evoluzione di Lewis Dunk

La maglia numero 5 del Brighton è stata spesso indossata da difensori che potremmo definire ‘vecchio stampo’, abili nel gioco aereo, sempre decisi nei contrasti ma ruvidi tecnicamente. Bene, Dunk ha ridefinito il ruolo.

Alle sue capacità difensive e alla sua struttura fisica imponente (1.92 cm) abbina qualità e sicurezza con la palla, ovunque si trovi in campo. I lunghi passaggi diagonali che danno il via alle azioni offensive del Brighton sono ormai un marchio di fabbrica. Contro il West Ham ha superato un record che apparteneva a Thiago Silva, completando 27 passaggi che hanno superato almeno una linea di pressing avversario.

Ha giocato per sei diversi manager e in coppia con i partner più disparati, da gente esperta come Matthew Upson e Joel Veltman ai promettenti Levi Colwill e Connor Goldson. Ha giocato con la linea a 4, a 3, a piede invertito sul centro-sinistra. È stato il simbolo della progressione del club attraverso diverse epoche e categorie, rappresentando sempre un faro per la difesa dei “gabbiani”.

L’intuizione di De Zerbi

Nelle precedenti gestioni tecniche, Dunk ha fatto la stragrande maggioranza delle sue apparizioni al Brighton come difensore centrale sinistro. L’allenatore italiano ha capito le potenzialità del centrale inglese che, spostato a destra, sta dando il meglio di sé, tanto da indurre De Zerbi a elogiarlo pubblicamente:

«È difficile credere che non abbia mai giocato per una grande squadra in Premier League perché se mi chiedete cosa penso di lui, direi che è uno dei migliori difensori della lega». Dunk rappresenta il profilo perfetto per gli allenatori che amano costruire le proprie azioni dal basso, grazie alla sua abilità tecnica e alla sua capacità di attrarre la pressione avversaria per poi eluderla grazie a passaggi intelligenti.

Anche l’ex manager Potter ne era innamorato: «È il nostro miglior giocatore, è molto semplice. È il capitano, la sua abilità tecnica è incredibile se si considerano i suoi attributi difensivi e fisici». E la squadra di Potter, ricordiamolo, ha raggiunto il posizionamento più alto nella storia del club in Premier League. Ora il Brighton può sognare un approdo in Europa nella prossima stagione e deve disputare una semifinale di Fa Cup: l’occasione per Dunk di imprimere il suo nome ancora più a fondo nella storia della società e del calcio inglese.