A distanza di 18 anni dall’ultima volta, Milan e Inter torneranno a sfidarsi nei quarti di finale di Champions League, in un doppio derby che si preannuncia infuocato. E che paralizzerà Milano per 6 giorni, dal 10 al 16 maggio. Il nuovo scontro tra le milanesi ha riacceso la curiosità sull’etimologia del termine ‘derby’. Quando è stato coniato? Da chi e dove?
Come nasce la parola ‘derby’?
L’origine della parola risale al 1779. Il merito è tutto di Edward Stanley, all’epoca conte di Derby, cittadina dell’Inghilterra centrale sorta lungo le rive del fiume Derwent.
In quell’anno Stanley convolò a nozze e organizzò presso la sua tenuta i festeggiamenti, arricchiti da due corse di cavalli. La prima, tra puledre, venne chiamata con il nome della tenuta di famiglia: ‘The oaks’. La seconda invece, con soltanto cavalli maschi, prese il nome di ‘derby’ in onore, appunto, del conte di Derby.
Il successo fu enorme, tanto che molte città inglesi decisero di imitare il conte e organizzare altre corse di cavalli. Il nome che gli fu dato, però, non cambiò: si chiamarono ‘derby’. Arrivati a questo punto, la domanda è d’obbligo: come ha fatto il termine ‘derby’ ad arrivare anche dalle nostre parti e nel mondo del calcio?
Dai cavalli al calcio, anche in Italia
Fu Re Umberto I il primo ad introdurre questa parola in Italia, istituendo il ‘derby reale’. Proprio come fatto circa un secolo prima da Stanley, si trattava di una corsa con cavalli esclusivamente italiani.
Da lì, ci ha messo poco ad uscire dai confini dell’ippica e ad entrare in quelli calcistici. All’inizio del Novecento, infatti, cominciarono ad esserci i primi scontri cittadini tra tifosi. Fu così che nacque il termine di ‘local derby’. Negli anni si è persa la parola ‘local’ ed è rimasto solo il termine ‘derby’.
Con il passare del tempo, il termine è stato utilizzato non solo per partite tra squadre della stessa città, com’è appunto Milan-Inter, ma anche tra club della stessa regione o tra due squadre rivali, per motivi diversi. Pensiamo, per esempio, al derby d’Italia.