Nella notte di Istanbul hanno trionfato anche alcuni italiani, quelli in forza al Manchester City. E no, non c’era solo Enzo Maresca, collaboratore di Guardiola. Nel post partita, infatti, Erling Haaland ha ringraziato in prima persona il suo ‘angelo italiano’. All’anagrafe, Mario Pafundi.
Chi è Mario Pafundi, l’angelo italiani di Haaland
Premier League, FA Cup, Champions League: questa la stagione 2022/23 del City di Guardiola, la 10a squadra nella storia del calcio europeo a centrare l’impresa. Tra i protagonisti della cavalcata, Erling Haaland, alla sua prima stagione in Inghilterra. Tradotto: da 53 partite, 52 gol e 9 assist, il titolo di capocannoniere della Premier – con tanto di premio MVP – e della Champions League.
Si è capito subito che il trasferimento del norvegese al City fosse la ciliegina sulla torta per una rosa di fenomeni, l’acquisto giusto al momento giusto per un obiettivo: la Champions League, sfumata ai Citizens appena due anni fa contro il Chelsea. Ne era consapevole lo stesso Erling: «Non nascondiamocelo: mi hanno comprato per la Champions».
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Ma dietro allo strapotere del classe 2000 di Byrne c’è un segreto. O meglio, uno Sport Therapist tutto italiano, originario di Pietragalla, un paesino in provincia di Potenza. Mario Pafundi. È arrivato al City nel 2016, chiamato da Guardiola in persona appena lo spagnolo è stato ufficializzato sulla panchina del club. Insieme a lui, anche Federico Genovesi, osteopata e fisioterapista.
Dall’estate scorsa, Pafundi ha seguito Erling ovunque. L’obiettivo era quello di rispettare la tabella di marcia prefissata al fine di scongiurare guai fisici di varia natura. Nell’ultima stagione al Dortmund, infatti, Haaland era stato tormentato dagli infortuni, muscolari e non: 95 giorni fuori e 16 partite saltate. Il City, però, ci ha puntato lo stesso consapevole di avere in casa la soluzione più giusta. Mario Pafundi.
Il lavoro con De Bruyne e Aguero
Il terapista del City ha seguito Erling perfino in Nazionale, in occasione delle gare di Nations League contro Slovenia e Serbia: «Abbiamo 26-27 giocatori ogni volta. Non ci bastano due terapisti. Ma Erling ci ha suggerito di essere seguito da un professionista brillante – aveva confermato il CT Solbakken lo scorso settembre – Qui non è solo l’uomo di Erling». Un po’ come al City, vero.
Già in passato, infatti, Mario aveva seguito da vicino De Bruyne e Aguero creando dei programmi ad hoc, specifici e bilanciati tra alimentazione, allenamenti e riposo. La chiave per il successo, poi, è stata l’instaurare di rapporti d’amicizia veri, genuini, ‘speciali’ come li ha definiti Haaland stesso.
Un professionista richiesto da tutto il mondo. Come in occasione di Euro2020 quando Zinchenko si affidò a lui lungo tutto il torneo internazionale giocato con la sua Ucraina.
E pensare che il mondo nel calcio non è stata neanche la sua prima passione. Pafundi ha iniziato la sua carriera nel ciclismo, dopo che a 15 anni aveva provato come atleta nelle prime fare nazionali. Nel 2004 è diventato il preparatore tecnico con il Team Barloworld nel Regno Unito, per poi passare quattro anni dopo nel team di Sky lavorando nel corso del tempo al fianco di grandi atleti come Wiggins, Froome o Elia Viviani.
Nel 2016 il City. Nel 2022 Haaland. Da Pietragalla fino a Istanbul, dove è diventato anche lui Campione d’Europa. A fine partita, l’omaggio di Erling davanti a tutto il mondo: «È il mio angelo italiano. È il miglior fisio al mondo».
Lo aveva già detto Pep a settembre: «A Erling piace lavorare con Mario. È normale che alcune figure seguano i calciatori anche in Nazionale, ma non mi aspettavo che Erling in prima persona gli chiedesse di seguirlo in Norvegia». L’ abbraccio, con gli occhi lucidi, è stato solo il modo più semplici per dirgli: «Grazie».