Ciao Samuele! Protagonista col Torino, adesso l’Europeo U21. Come ti senti?
Alla grande, anche se Juric mi ha già fatto sapere che non avrò vacanze quest’anno 😂
Ahahah! Come hai visto la squadra durante il ritiro a Tirrenia?
Vogliamo fare bene. Le sensazioni sono molto positive, almeno guardando a come ci siamo allenati e a quanto siamo uniti fuori dal campo. Siamo carichi e abbiamo lavorato alla grande. Ormai siamo un gruppo che si conosce da tempo, dopo gli allenamenti quindi passiamo tanto tempo insieme, giochiamo a Ping Pong, o a Poker.
E chi è che bluffa meglio?
Mah… direi che facciamo tutti ridere 😅
Hai voglia di vendicare la finale dell’Europeo U17 del 2018? Poteva essere il tuo primo trofeo…
L’obiettivo è quello. In finale contro l’Olanda avevo anche segnato il gol dell’1-1, poi loro hanno pareggiato e vinto ai rigori. C’erano anche Rovella e Fagioli, che purtroppo è infortunato. È stata una delle esperienze più belle della mia carriera. Un mese in Inghilterra, in un centro sportivo pazzesco, a quell’età è impressionante. Non ci davano tra i favoriti, ma ha fatto la differenza il gruppo. Da parte mia la voglia di rivalsa è tanta, ma questa è tutta un’altra storia, la squadra è più matura ed è un torneo pieno di top player.
Invece per i giovani italiani pensi che sia un problema di qualità o mancano le possibilità?
Di sicuro all’estero cominciano prima a fare sul serio. In Premier e Bundes vediamo già 2004 e 2005 in campo. Ultimamente penso che anche in Italiano stiamo switchando, adesso vedo più possibilità. I giovani forti ci sono, lo abbiamo visto anche al Mondiale U20, gli va data responsabilità e la possibilità di sbagliare. A me è stata data, anche se l’Empoli è un club unico da questo punto di vista.
Oltre all’Europeo U17, quali sono stati gli altri momenti più belli finora?
Direi i gol, visto che non ne faccio tanti. Il primo per il Torino l’ho segnato contro l’Empoli, dove sono cresciuto, e un po’ mi è anche dispiaciuto, ma sentivo che era la mia partita, ho anche preso un palo di tacco. L’altro è l’esordio con la Nazionale maggiore, indossare quella maglia è il sogno di ogni bambino.
Te l’aspettavi?
No, assolutamente. In Nations League, contro la Germania. È stato bello, sono partite speciali, contro avversari come Gündoğan. Il mister Mancini è stato molto attento a correggere noi giovani in allenamento, non è una cosa scontata.
Chi è il più forte nel tuo ruolo adesso? E da piccolo chi ti ha ispirato?
Ce ne sono tanti… uno che ultimamente va fortissimo è Rodri, mi aveva già impressionato prima della finale di Champions. Da piccolo… Ronaldinho, per la sua classe. Ma anche Pirlo, sono giocatori che non esistono più.
Juric ti ha un po’ cambiato?
Da quanto sono al Toro mi sento maturato come ragazzo e come calciatore e devo dire grazie anche al mister. Vi dico un segreto… quando ho avuto la possibilità di trasferirmi ero un po’ scettico sul modulo, non mi sentivo adeguato. Invece ho capito che era un’occasione per crescere e migliorare, e in effetti è stato così. Juric mi ha completato come calciatore, anche se posso fare meglio in fase difensiva 😬
Il momento più duro qual è stato invece?
L’infortunio al polpaccio a inizio stagione, anche perché poco dopo mi sono rifatto male. Fino a quel momento non mi ero mai fermato, e allora ho iniziato ad avere un po’ di dubbi. Avevo paura di sbagliare qualcosa nei carichi o nel modo di lavorare. Ho capito che in realtà fa parte della crescita, inizi a conoscere il tuo corpo. Non ero abituato al lavoro di Juric, è davvero tosto, ma è giusto così.
Senti ma… perché non ci racconti anche la tua seconda vita da imprenditore?
Ahahah, ok lo ammetto… In realtà con due amici di Pisa abbiamo lanciato un brand di abbigliamento. Felpe, magliette e adesso stiamo anche pensando anche a pantaloncini, costumi e cappelli. Sono molto attaccato al mio gruppo storico di amici, uno di loro ha avuto questa idea e lo stiamo aiutando.
Imprenditore, poi studi e suoni!
Sto frequentando Economia anche se dai, lo ammetto, d’estate non riesco a studiare. Però durante l’anno mi impegno. E mi rilasso suonando la chitarra. Ho iniziato poco tempo fa!
Ero da un mio amico che suona diversi strumenti, dovevamo uscire e invece ha cominciato a piovere e siamo rimasti a casa. Allora per scherzo mi ha fatto provare la chitarra e ho scoperto che ero portato, quindi mi sono detto: perché non prendo lezioni quando ho un po’ di tempo libero?
C’è un altro momento fuori dal campo che ti ha cambiato per sempre?
Direi il viaggio in Namibia con la mia famiglia, ha cambiato il modo in cui vedo le cose. Ho visto bambini e famiglie che non avevano niente, eppure sempre sorridenti. Quest’anno andrò in Kenya, per me viaggiare è importante e mi aiuta a preservare il mio equilibrio.
Grazie mille Samu! A presto e in bocca al lupo per l’Europeo! 💙
Grazie a voi Daiiii 💙