«Tutto fa un punto», nel senso di punti in classifica, «e alla fine ogni punto si somma». Nei giorni dell’insediamento come nuovo responsabile dell’area tecnica dell’Udinese, Federico Balzaretti ci ha raccontato e il suo nuovo ruolo e il metodo di lavoro unico della società. Quel che fa la differenza è «l’attenzione maniacale a ogni dettaglio» dice ‘Balza’. Un esempio? Il servizio di baby sitting e nursery che si occupa dei bambini durante le partite. A conferma che è uno dei pochi club italiani con uno stadio davvero europeo.
Un altro esempio di questa attenzione maniacale a tutti i dettagli? Bene, pensate al fatto che i giocatori dell’Udinese riescono già dopo qualche mese a rilasciare interviste in italiano, mentre altrove servono anni. In società ci sono tutor individuali che via Skype forniscono agli atleti tre lezioni di italiano a settimana più corsi ai familiari. Durante le riunioni tecniche, invece, c’è un sistema di traduzione simultanea molto efficiente.
Balzaretti racconta il modello Udinese
Ma è soprattutto sul lato sportivo che l’Udinese è ormai diventata un ‘marchio’: i giocatori che scelgono di andare lì sanno che verranno valorizzati. «Il club ha un’identità forte e un posizionamento sul mercato che si basa proprio per la riconoscibilità dello sviluppo del talento» aggiunge Balzaretti. «Il giocatore viene volentieri, ma anche l’agente sa come si lavora e questo agevola la trattativa. I calciatori riconoscono subito la società come una famiglia. A partire dall’aspetto umano, ci sono tutti i comfort che fanno sì che le prestazioni in campo siano di alto livello».
LEGGI ANCHE ||| Ci siamo fatti raccontare quali sono i segreti degli scout dell’Udinese
Un ‘laboratorio’ per il direttore tecnico del futuro
Quel che è stato chiesto a Balzaretti è di integrare il classico lavoro di scouting con l’analisi dei dati. A Udine vogliono una versione moderna del ruolo di responsabile dell’area tecnica. «La figura del direttore sportivo – spiega a Cronache – è cambiata molto, e di conseguenza anche la sua denominazione. L’idea che si occupa solo di mercato è sbagliata, anche perché negli altri 10 mesi dell’anno si lavora su altri dipartimenti. I club oggi sono molto più strutturati e serve una gestione a 360 gradi, dalla nutrizione all’analisi dati, per coordinare tutte le aree e fare in modo di avere analisi di un certo livello». Per quanto riguarda lo scouting, l’Udinese copre contemporaneamente 50 campionati: ogni scout ha la sua zona di competenza e tutti riferiscono ad Andrea Carnevale. Una prima scrematura viene fatta con i video, poi si passa all’osservazione sul posto. Quel che è certo è che chi arriva ha la sicurezza di andarsene pronto per giocare per una big.