‘Vlahovic a Parigi ti tagliamo le tue tre dita’. Un piccolo gruppo di tifosi del PSG ha esposto questo – passateci il termine – vomitevole striscione fuori dal Parco dei Principi. Ma cosa contestano al giocatore serbo?
Vlahovic, Parigi e il PSG: cosa sta succedendo?
Quello delle tre dita è un gesto nazionalista serbo che si fa alzando pollice, indice e medio e tenendo abbassate le altre due dita. È un gesto antichissimo – risale al medioevo – epoca nella quale i serbi stavano subendo l’invasione degli ottomani e usavano questo saluto per ricordare il motto ortodosso “Dio, Patria e famiglia” e distanziarsi dagli occupatori musulmani.
Il problema nasce soprattutto nel corso dell’ultimo secolo. Nel corso degli ultimi cento anni, a partire dalla prima guerra mondiale in poi, il gesto ha cominciato ad assumere sempre più un valore politico e nazionalistico, oltre che sfumature sempre più varie.
I significati dietro al gesto delle tre dita
Può intendere infatti le tre C (nella trascrizione latina S) dell’alfabeto cirillico, ovvero Sloga Srbina Spasava, l’unità salva la Serbia, ma anche le tre regioni che i nazionalisti serbi ritengono come proprie: la Serbia, il Montenegro e la Bosnia: oggi tre Stati indipendenti.
Alla fine degli anni Novanta poi, nel corso della terribile guerra della Jugoslavia, questo gesto è diventato simbolo anche delle truppe serbe – per fare un parallelismo, come la Z che vediamo esposta ovunque dalle truppe russe nell’invasione dell’Ucraina-. Ma non solo, è stato utilizzato spesso anche dal battaglione denominato le Tigri di Arkan, una formazione paramilitare di chiara matrice fascista fondata da Željko Ražnatović, soprannominato appunto Arkan.
L’organizzazione è stata incriminata al termine della guerra per aver commesso un genocidio e atti di pulizia etnica nei confronti di popolazioni di origine croata, bosniaca e albanese, spesso e volentieri mostrando prima di uccidere l’ormai famigerato gesto delle tre dita.
Questo è il motivo per cui, soprattutto dalle popolazioni che hanno subito il genocidio, quello che nasce come un simbolo pacifico e identirario, ora è visto come una provocazione nazionalista e suprematista.
Perciò quello che i ‘tifosi’ parigini non perdonano a Vlahovic è essersi fatto immortalare in una fotografia dopo una partita della nazionale serba mentre fa il gesto insieme ai propri compagni Kostic e Mitrovic, tutti e 3 indossanti una maglia con i confini della Serbia con ancora annesso il Kosovo, Stato che ha chiesto e ottenuto il riconoscimento di indipendente da 101 stati dell’ONU.