Fiato sospeso fino a settembre per capire chi giocherà in Serie B e, a cascata, in C e nei dilettanti. Con evidenti ripercussioni sui calendari (quello della Serie B presentava già una X, segno che la ventesima squadra è vacante), sul mercato, sulla campagna abbonamenti e anche sull’inizio dei vari campionati che dovrebbero restare fermi fino al weekend del 2 settembre. E poi c’è la Coppa Italia. Come comportarsi con quelle squadre che non hanno ancora chiara la categoria di appartenenza? Il rischio è quello di rimanere escluse. Abbiamo provato a fare un po’ di chiarezza. La linea, però, è simile per tutte: «Prudenza, ci sono ancora due gradi di giudizio». In pochissimi parlano, nessuno vuole esporsi. Perugia e Brescia si sentono vicine alla vittoria, Lecco e Reggina si sentono nel giusto e si appelleranno a tutti i gradi di giudizio. In Serie D tiene banco la situazione dell’Alcione Milano.
Le squadre che potrebbero giocare in Serie B e Serie C
Partiamo con le date. Intanto il Consiglio Federale è stato anticipato al 24 luglio e in quella data verranno stabilite le squadre aventi diritto a disputare i due campionati. Le società bocciate potranno far ricorso alla giustizia amministrativa e l’udienza del Tar è in programma il 2 agosto e in ultima istanza al Consiglio di Stato del 29 agosto. Per questo il rischio è che l’inizio della Serie B slitti a settembre e sembra che possa restare a 20 squadre. L’idea di massima è di confermare la Serie C a 60, ma per definire i gironi servono tutti i nomi.
La situazione del Brescia
Retrocesso ai playout, il Brescia ha la garanzia di andare in B se ci sarà un posto libero, come stabilisce il regolamento. E questa garanzia è consolidata dalla situazione difficile della Reggina. I conti della società sono soldi, grazie anche alle recenti cessioni e ai soldi incassati per il trasferimento di Tonali al Newcastle. La domanda e tutti gli altri documenti sono in regola, non resta che aspettare.
La situazione del Perugia
Il Perugia è retrocesso in C dopo il terzultimo posto dell’ultimo campionato, ma nelle ultime ore l’ambiente ha tirato un sospiro di sollievo per la riammissione in B, dopo che è stato accolto il ricorso dal Coni, ribaltando la decisione della Figc di ammettere il Lecco. Ma come cambia la situazione adesso? Il presidente Santopadre vuole vendere e questa non è una notizia, né una novità. Quello che cambia sono ovviamente le condizioni, i soldi che serviranno per rilevare il club. Da 4 a 14 milioni, debiti compresi. Uno scatto non da poco. L’intermediario che gestisce la trattativa – Luca Benigni – aveva mosso dei passi concreti all’inizio della scorsa settimana, poi si è tutto un po’ arenato. Vedremo se ci saranno sviluppi. Intanto la squadra si è ritrovata, ha scelto l’allenatore che sarà l’ex Catania e Vicenza Francesco Baldini, e spera presto di poter annunciare un Ds. In attesa di certificare quale sarà la categoria, Perugia ragiona da Serie B. Per riprovarci ancora, magari con un’altra proprietà e delle basi diverse.
La situazione della Spal
Retrocessa in C dopo il penultimo posto dell’ultimo campionato di Serie B, la Spal ha fatto domanda per l’iscrizione alla prossima B, ma ragiona e programma per la categoria in cui si trova ora, cioè la C. L’obiettivo sarà quello di essere pronti a fare un Serie C di vertice e tornare in fretta protagonisti, tendo però a posto i bilanci.
La situazione della Reggina
Le decisioni del Collegio di Garanzia del Coni hanno dato il via a una serie di reazioni a catena. Una su tutte quelle della Reggina, estromessa dalla B per mancati pagamenti e che rischio di perdere il professionismo. La scelta della Covisoc è maturata in virtù dei mancati pagamenti all’Erario per 757 mila euro con scadenza 12 luglio, che per la Federcalcio dovevano essere regolarizzati entro il 20 giugno. La Reggina ha deciso di voler ricorrere a tutti i gradi di giudizio, dal momento che a Reggio pensano di essere nel giusto e di aver agito secondo la legge. Le date da cerchiare in rosso sul calendario sono il 2 agosto, quando ci sarà l’udienza del ricorso al Tar e il 29, quando ci sarà invece il Consiglio di Stato. L’allenatore è sempre Inzaghi, che a oggi è il secondo più pagato della Serie B e ha un contratto di altri 2 anni.
La situazione del Lecco
Del caos in cui è incappato il Lecco, escluso dalla Serie B dal Collegio di garanzia, ne avevamo parlato in questo articolo. «Noi la B ce la siamo conquistata sul campo. Non accettiamo che ci venga tolta» ci ha detto il presidente Gino di Nunno. «Pensiamo di essere nel giusto e siamo stati privati di una cosa che ci spetta di diritto». Il Lecco, promosso il 18 giugno, non è riuscito a presentare la documentazione completa relativa allo stadio: l’impianto di casa non è agibile per la B, il club ha scelto l’Euganeo di Padova, ma quando scadevano i termini, alla mezzanotte del 20 giugno, cioè poco più di 48 ore dopo la promozione, mancavano le certificazioni delle autorità venete, arrivate solo 3 giorni dopo. La società si è vista bocciare l’iscrizione da parte della Commissione Criteri Infrastrutturali della Figc, per poi essere ammessa dal Consiglio federale del 7 luglio dopo il parere, stavolta positivo, della commissione stessa. Alla presentazione dei calendario il Lecco era in B. Adesso, almeno sulla carta, non lo è più dopo l’ennesimo ribaltone di un’estate storica. «È una situazione inaccettabile ma confidiamo nella giustizia. Noi ci consideriamo una società di Serie B perché ce lo siamo meritato sul campo. Non possono toglierci un sogno così grande. La sentenza, sul momento, ci ha un po’ tagliato le gambe. Ma dal giorno dopo siamo ripartiti come se nulla fosse successo. Noi ci sentiamo di Serie B e in B saremo».
Sotto la Serie B: chi spera di giocare in C
Per forza di cose chi salirà in Serie B lascerà un posto vacante nel terzo campionato italiano. Lunedì è in programma il Consiglio federale in cui saranno valutate le varie domande di riammissione e ripescaggio, ma alcune pseudo-certezze ci sono già. Il futuro di Fano e Piacenza, per esempio, è legato alle posizioni di Lecco e Reggina. L’Atalanta U23 subentra al posto del Siena. La rinuncia del Pordenone apre le strade al Mantova. Inoltre se il Brescia tornerà in B la prima in graduatoria tra le vincenti dei playoff di Serie D è l’Alcione Milano, che gioca nella mitica Arena civica Gianni Brera. Ieri sera, a poche ore dal termine per domanda di ripescaggio in Lega Pro, il club ha subito uno stop da parte del Commissione Provinciale di Vigilanza per l’utilizzo dell’impianto, ma il presidente del TAR della Lombardia-Milano, con decreto del 19 luglio ha accolto immediatamente la richiesta dell’Alcione di ‘sospensione degli effetti pregiudizievoli del parere, o meglio dire del non parere, reso solo in data 17 luglio 2023, dalla Commissione Provinciale di Vigilanza’. E quindi resta appesa al ripescaggio, in attesa delle prossime puntate.