«La sua prestazione da centrocampista, nel secondo tempo contro l’Arsenal, mi ha ricordato Steven Gerrard, era un po’ ovunque e ha abbinato quantità e qualità». Il paragone offerto da Jamie Carragher per sottolineare e apprezzare i primi passi di Alexander Arnold in mezzo al campo è pesante, soprattutto se vesti la maglia dei ‘Reds’.
Il nuovo ruolo di Trent Alexander Arnold
Liverpool in un test pre-campionato contro la compagine del Karlsruher (2 Bundesliga), si è schierato con un 4-3-3 iniziale. Fin qui niente di strano, ma se si guarda bene la formazione iniziale, c’è un giocatore, apparentemente, fuori posto. Solo apparentemente, perché Trent Alexander Arnold da tempo sta lavorando per adattarsi a questa nuova posizione da centrocampista puro: dalle ultime due partite dello scorso campionato è partito un processo che lo ha portato a giocare, e segnare, con la maglia numero 10 della nazionale contro Malta.
Creatività al potere
Le esigenze di Klopp e di un Liverpool in difficoltà, soprattutto a centrocampo, hanno portato il tecnico tedesco a inventarsi modifiche tattiche: la più importante è stata proprio l’adattamento dell’ex terzino destro in un ruolo più ibrido, che verso la fine della passata Premier League lo ha visto salire a centrocampo, in fase di possesso. Le abilità che lo hanno reso uno dei terzini destro più creativi e pericolosi del calcio mondiale, gli hanno permesso di fare bene in questa posizione. Alexander-Arnold ha offerto qualcosa di nuovo al centrocampo dei ‘Reds’: ha impressionato nel ruolo, offrendo creatività e verticalità alla manovra. Nel primo ‘esperimento’, svolto a Elland Road contro il Leeds, ha registrato 153 tocchi, secondo numero più alto per una partita di Premier nell’ultima stagione. È stato schierato nelle aree centrali a partita in corso, contribuendo alla demolizione (6-1) del Leeds, firmando due assist.
Le difficoltà dei Reds e l’adattamento
Non è una transizione così facile come Alexander Arnold l’ha fatta sembrare. Passando da aree difensive ampie dove c’è più tempo sulla palla e una maggiore visione del campo, a una posizione in cui spesso ci si trova spalle alla porta avversaria e sottoposto a una maggiore pressione avversaria. Ma Alexander Arnold, come il connazionale John Stones al Manchester City, si è adattato bene e ha dimostrato di poter far fronte a questi ostacoli. Le partenze di Milner, Oxlade-Chamberlain, Keita e Henderson hanno consentito una sorta di ricostruzione a centrocampo: sono già arrivati Mac Allister e Szoboszlai e Trent potrebbe essere parte integrante di questo nuovo corso. «È il ruolo che ho sempre fatto a livello giovanile, e ora mi ha aperto una nuova strada. Per ora sono solo poche partite, ma è importante cogliere ogni opportunità per migliorare e trovare più spazio». Ormai non sembra più un esperimento, Alexander Arnold è un centrocampista.