Il giorno dell’esordio con il Midtjylland si è presentato nello spogliatoio con una fascia al braccio ‘alla Benzema’. Non voleva emulare il suo idolo, si era infortunato al braccio sinistro e un tutore gli avvolgeva gli arti in tutte le foto post-partita. «Non è un buon inizio», avrebbe detto Borghese. Ma i piatti successivi sarebbero stati d’alta cucina.
Tre dati: 45 partite, 22 gol e 9 assist. In casa di Gustav Isaksen, adesso, la madre ha fatto spazio per il premio di capocannoniere dell’ultima Superligaen. Erik Sviatchenko, il primo capitano del Midtjylland per Isaksen, è uno che di artisti se ne intende: suo padre, Serhij, è un importante pittore ucraino. Ha detto che «Isaksen è il nostro artista offensivo, un uomo da 100 milioni».
Quando Evander è andato in America e Dreyer si è accasato all’Anderlecht, al Midtjylland tutti si sono voltati verso Isaksen. Ancora Sviatchenko è arrivato in supporto: «Lo abbiamo guardato negli occhi, ha capito che adesso la responsabilità di trascinarci è sua. Ma è una garanzia». Aveva già dimostrato di saperci fare nella partita che probabilmente gli ha spalancato le porte di Formello. Lotito pagherà 10 milioni più 2 di bonus, facendogli firmare un quadriennale (con opzione per il quinto anno) da 1,5 milioni a stagione. Il 15 settembre 2022, forse, il presidente biancoceleste si è maledetto per non averlo fatto prima.
La Lazio vola in Danimarca per il girone di Europa League. Tornerà a Roma, il giorno dopo, con 5 gol nello zaino e la prestazione di Isaksen negli occhi. Al ritorno, all’Olimpico, vinceranno i biancocelesti, ma Isaksen segnerà ancora. Gioca un po’ ovunque: 24 partite da ala destra, 9 più da punta, in 6 occasioni anche a sinistra. Nato nel 2001, tifoso del Midtjylland e innamorato del Liverpool. Proviene dalla penisola di Salling, protetta dai fiordi e facente parte della zona più interna e peninsulare della Danimarca. Ha festeggiato il titolo del 2020 in smoking e con una lattina di birra in mano. Stavolta senza tutore.