A 64 anni e a pochi mesi dallo scudetto vinto con il Napoli Luciano Spalletti ha raggiunto anche un altro dei suoi sogni: allenare la Nazionale. Indossando quei vestiti azzurri a cui da giocatore (un numero 8 di sacrificio arrivato al massimo in C1) non si è mai avvicinato e invece conquistati da allenatore dopo una carriera lunga e di enorme successo.
Spalletti e il primo incontro con la Nazionale: da avversario
Una volta, però, la Nazionale italiana l’ha affrontata da avversario. 29 aprile 1992: Spalletti era un giocatore dell’Empoli che si preparava ad affrontare l’Italia in un’amichevole che avrebbe preceduto una tournée americana contro Portogallo, Irlanda e Usa. «La Nazionale si troverà davanti l’Empoli (Serie C, girone A) e un centravanti che si chiama Luciano Spalletti» scriveva quel giorno il Corriere della Sera sbagliando il suo ruolo. Del resto al tempo le informazioni sui campionati minori erano ben più limitate.
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L’Italia, con Baggio e Rizzitelli davanti, vinse 1-0 grazie a un gol (di destro) di Paolo Maldini, schierato terzino destro, dopo 90 minuti di «non-gioco». «Non è stata una partita brillante, l’Empoli è stato un avversario ideale per il modo in cui ci ha impegnato» ha ammesso Sacchi, mentre la stampa andò giù ben più pesante: «Gli azzurri avevano soprattutto fretta di tornare a casa».
Di lì a poco, però, tutti avrebbero conosciuto Spalletti. Un problema al ginocchio lo avrebbe convinto a smettere e Fabrizio Corsi ad affidargli l’Empoli, portato in Serie A nel 1997 con una doppia promozione.