«Non dimentichiamoci una cosa: ho fatto solo 6 mesi buoni. Non vedo perché dovrei partire, ma non so come andrà il mercato. Ho bisogno di fare una stagione intera da titolare». Parlava così, giusto 2 mesi fa, Bradley Barcola. Appena 74 minuti giocati da agosto a dicembre 2022. Poi, l’esplosione nel 2023. Barcola è un’ala di 21 anni ed è solo l’ultimo talento prodotto e lanciato dalle giovanili del Lione (una società però in grave crisi). Ci è arrivato ad appena 8 anni, insieme al fratello classe ’99, Malcom. Per lui, niente prima squadra o Ligue1: fa il portiere in Bosnia al Tuzla City e ha scelto di giocare per il Togo, patria dei genitori. Bradley, invece, rappresenta la Francia, giocava per il Lione finché non l’ha preso il PSG sborsando l’ennesima cifra assurda: 50 milioni di euro.
Chi è Bradley Barcola, al PSG per 50 milioni di euro
Arrivato dall’AS Buers Villerbaunne, la squadra della sua città, all’OL ha fatto tutta la trafila dal 2010 in poi dopo essere stato notato ad un torneo indoor a Vaulx-en-Velin: «Quando sai che giocatori come Benzema, Ben Arfa, Fekir, Tolisso o Martial sono usciti dal settore giovanile del Lione, per te è davvero un orgoglio. Noi che siamo cresciuti lì, abbiamo sempre sognato di diventare come loro». E Barcola, ora, è solo l’ultimo.
Ha esordito in Europa League, il 4 novembre 2021 contro lo Sparta Praga. Giusto una manciata di minuti per servire l’assist del 3-0 a Toko Ekambi. Pochi mesi dopo, a febbraio, debutta in Ligue1 con Bosz. Il Lione arranca, chiude 8° e Barcola non brilla. L’inizio della stagione 2022/23 è complicato: poco più di un’ora in tutto il girone d’andata. Via Bosz, dentro Blanc.
A gennaio, arriva la svolta per Barcola. Chiude la stagione con 31 presenze, 7 gol e 10 assist. L’apice è al Parco dei Principi, in una serata d’aprile, in cui con un gol permette al Lione di vincere contro il PSG ricevendo i complimenti di Blanc in conferenza: «Gli ci è voluto del tempo per dimostrare quanto vale. Non lo avevamo visto, ma adesso se non notiamo uno così è solo perché abbiamo noi un problema di vista».
L’idolo Lacazette e un addio difficile
Negli ultimi 6 mesi di stagione conquista tutti. Compreso il suo idolo d’infanzia e compagno di reparto Lacazette, tornato a Lione proprio ad inizio della passata stagione: «Mi vergognavo un po’ di rivolgermi a lui all’inizio. Sono timido e non mi piace parlare. Ero un suo fan, avevo il poster in camera mia e i miei mi regalarono perfino la sua maglietta. Non credo lo sappia, non ho mai avuto occasione di dirglielo». Poi in campo è cresciuta l’intesa.
Bradley è entrato anche nella storia personale di Lacazette servendogli l’assist per il 150° gol con il Lione. Nel post partita, l’ex Arsenal lo ha ringraziato ed elogiato davanti a tutti: «Ha vissuto mesi interi in panchina senza dire niente. Era triste, si vedeva dai suoi occhi ma non ha detto mezza parola. Questa è la sua rivincita e tutto il Lione ora se lo gode».
A giugno non voleva partire: la priorità era non fare un torto alla sua squadra del cuore. Piaceva al Milan, era seguito in Premier. In estate ha incrociato con la sua Francia l’Italia all’europeo U21 segnando il gol vittoria del 2-1. Anche lì, è diventato insostituibile. Poi è arrivato il PSG: impossibile dire di no. Ma guai a fermarsi.
A 15 anni, ad un evento Adidas, aveva già le idee chiare: «Devo ottenere un contratto da professionista. Altrimenti non so cosa farò: punto tutto sul calcio. Mi piace solo quello». E poi scappa, via a vedere i video su YouTube dell’altro suo idolo, Aubameyang. Sei anni dopo ce l’ha fatta. Dal Lione al PSG. Per 45 mln di euro più 5 di bonus. Barcola è l’ultimo nome della rivoluzione estiva di Parigi.