Uno dei personaggi più influenti nel mondo del calcio ma soprattutto più competenti è Luís Campos. Qualcuno questo nome lo avrà già sentito, altri magari no e ci sta: in tanti lo chiamano ‘l’uomo invisibile’, quello che lavora dietro le quinte, che ci mette sempre le mani e molto meno spesso la faccia. Per tutti è ‘quello che ha scoperto Mbappé‘, ma la sua storia ci dice che è molto di più di questo.
Chi è Luís Campos
Luís Campos nasce in Portogallo, a Esposende, nel distretto di Braga nel 1964 e si laurea in Educazione Fisica all’Università di Porto. Le sue conoscenze lo fanno entrare nel mondo del calcio come preparatore atletico del club del suo paese, e nel 1993 viene nominato primo allenatore dell’União Leiria. La sua carriera inizia e nel 2004 arriva un primo grande risultato personale, che gli cambia carriera e vita.
Quando Campos fermò Mourinho
3 aprile 2004. Estadio Cidade de Barcelos, siamo a Vila-Boa e qui gioca il Gil Vicente allenato proprio da Luís Campos che cerca punti per una salvezza che arriverà con discreta tranquillità. Ospite del Gil Vicente, quel giorno, arriva il Porto di Mourinho che, come ricorderete, in quella stagione è una delle squadre più forti di sempre, capace di vincere il campionato e la Champions League, dominandola. Quel Porto perse ai tempi supplementari la finale di coppa nazionale contro il Benfica, a causa di un gol di Simão Sabrosa al 104′ altrimenti quello dell’Inter non sarebbe stato il primo triplete della carriera di Mourinho. Mourinho che comunque è già un vero astro nascente. L’anno precedente aveva fatto il tripletino, vincendo campionato, coppa e Coppa UEFA e nella stagione 2003/2004 sta inanellando quella che sarebbe stata ed è tuttora la sua più lunga striscia d’imbattibilità (tutte le competizioni comprese). L’ultima sconfitta risale al primo ottobre: Porto-Real Madrid 1-3. Poi, la macchina dei Dragoes, guidata da Mou, ha inziato a correre incontrastata. Fino a quel 3 aprile.
Il primo a prendere Mbappé
Il Gil Vicente di Luís Campos vince 2-0, interrompendo la striscia d’imbattibilità del Porto di Mourinho, che si ferma a 33 partite. Mourinho rimane impresso e qualche anno dopo, quando è l’allenatore del Real Madrid, si ricorda di quel quarantenne che gli aveva provocato una serata amara, e lo porta con sé. Il ruolo di Campos al Real Madrid è quello di osservare le squadre avversarie e aiutare lo ‘Special One’ per provare a fermarle. Avrà pensato: ‘Se ha fermato me, è l’uomo giusto’. Nel 2013 si separano, Mou torna al Chelsea, ed è lì che la carriera di Campos cambia di nuovo. Va al Monaco prima come consulente e poi diventa ds. Questa è un’altra svolta, perché Campos riesce a portare al Monaco un ragazzo corteggiato già da Real Madrid e Barcellona: si chiama Kylian Mbappé-Lottin, dicono che diventerà un fenomeno e lui riesce a strapparlo alla concorrenza di tutti i club del mondo. Oltre a lui, arrivano Bernardo Silva dalla squadra B del Benfica e tanti altri talenti che frutteranno, con le future vendite, un totale di circa un miliardo di euro.
Gli altri capolavori di Campos
L’esperienza di Luís Campos al Monaco si conclude nel 2017. Passa al Lille del nuovo proprietario Gérard Lopez, che in panchina chiama Marcelo Bielsa. Immaginatevi uno scopritore di talenti come Campos e un padre calcistico come Bielsa cosa avrebbero potuto fare insieme: i tifosi del Lille sognano, intorno al club c’è tanto hype. Campos, nel frattempo, in un’intervista a Yahoo Sports, dice: «Non voglio sembrare arrogante, ma sono certo che farò altri capolavori nella mia carriera». Clamorosamente, con Bielsa va tutto male. In maniera inspiegabile, le cose non funzionano, Bielsa se ne va, arriva Galtier e il Lille si salva solo nelle ultime giornate. L’anno successivo si qualifica in Champions e due anni dopo arriva uno storico titolo, preso per due punti di vantaggio sul Psg. Ah, parentesi: è Luís Campos che porta a Lille un certo Victor Osimhen.
Spulciare i profili social dei giocatori
Oggi Luís Campos è il Football Advisor del Paris Saint-Germain e con i suoi occhi, le sue conoscenze e le sue convinzioni porta avanti la sua missione. Qualche settimana fa ha anche ritirato fuori il suo lato da ‘professore’, dirigendo una lezione alla Sorbona in cui ha svelato alcuni suoi segreti. Ad esempio, che quello in cui è convinto di essere veramente forte è capire come e se un giocatore riesce a essere perfetto per la propria squadra. Per farlo, ha detto di aver lavorato con un professore di Berlino per studiare la psicologia dei giocatori potenzialmente interessanti da acquistare, ma che non conosce. Sapete cosa fa? Spulcia i loro profili sui social e con un sistema da loro sviluppato riesce a capire perfettamente che tipo di persona è. Da lì poi fa le sue analisi e capisce se andare avanti o fermarsi.
Questo è Luís Campos. Un uomo di calcio. Un professore, uno psicologo, un dirigente, un ex allenatore. Un genio del calcio, il cui lavoro spesso è invisibile, ma che i frutti in campo, poi, li fa vedere eccome.