Un anno fa, di questi tempi, erano l’unica squadra imbattuta in Europa. Qualche anno prima, l’artefice di questo successo aveva ricevuto una chiamata da José Mourinho: «Vincenzo, ti aspetto in Serie A». Il Catanzaro è 4° in Serie BKT e quella telefonata, rischia di avverarsi.
Vincenzo Vivarini nella scorsa stagione ha mangiato la Serie C. Il suo Catanzaro era ovunque sulle prime pagine. La storia non è cambiata neanche dopo la promozione: giocano a memoria, danno spettacolo e vincono. Ma soprattutto, mettono d’accordo tutti. «Giocano a memoria», ha sentenziato alzando le mani Alberto Aquilani, allenatore del Pisa che ha appena perso 2-0 contro i calabresi. E in effetti ha ragione: nella maggior parte delle azioni, nessuno alza mai la testa. Si concentra solo sulla tecnica, su come mandare al meglio il pallone dove sa già esserci il compagno.
Una ricerca spasmodica di andare in porta. Non a caso, il portiere Fulignati ha il 77% dei passaggi completati nella propria metà campo e l’offensivo Vandeputte è 1° in campionato per passaggi progressivi ricevuti. L’hype è altissimo: a Marassi contro la Sampdoria c’erano 2500 tifosi al seguito. Vivarini non ha mai rinnegato la sua strada. Nel 2018, Maurizio Sarri lo ha chiamato. I due avevano già lavorato insieme nel 2006 e sono amici – «Notti insieme a guardare partite» – ma stavolta la chiamata era tosta da rifiutare: «Vieni a fare il mio vice al Chelsea?». Vivarini ha rifiutato.
Pisa e Catanzaro, che si sono sfidati nell’ultima giornata, hanno le due migliori percentuali di possesso palla della Serie BKT (56,7% e 56%). I calabresi hanno la percentuale più alta di tiri in porta in campionato e il loro gioco porta all’estremo i rischi: nel primo tempo contro i toscani, stavano per «combinare una frittata». In fase difensiva partono con 4 giocatori, poi appena Fulignati prende palla per iniziare l’azione, si posizionano a 3. Lo stesso Aquilani, allenatore avversario, anche lui alla ricerca del bel gioco, non ha avuto problemi ad ammetterlo: «Se devo guardare del calcio in tv, guardo il Catanzaro».