Ross Barkley è ripartito alla grande dal Luton Town e ora anche Gareth Southgate lo sta tenendo d’occhio. 2 gol e 3 assist nelle ultime 6 partite. Tornato in Premier da svincolato ora sembra aver ritrovato se stesso e una maglia per Euro2024 non sembra più un’utopia.
Rinascita
Ross Barkley, dopo l’esordio a 17 anni in Premier League, è stato per anni uno dei giovani più interessanti e divertenti da veder giocare. Parliamo di un talento capace di realizzare 8 gol e 8 assist a 22 anni. Forza fisica straripante, qualità con entrambi i piedi e un’eccellente visione di gioco convinsero il Chelsea a investire 16 milioni per portarlo a Londra. Quello che doveva essere l’inizio di una straordinaria carriera è invece stato un percorso difficilissimo, che ci aveva portato a perdere le tracce di Barkley. L’esperienza con i Blues è stata interrotta solo da due brevi parentesi, con il Nizza e l’Aston Villa, dove non si è mai espresso al meglio delle sue possibilità.
Oggi però, a distanza di tanti anni dalle fantastiche stagioni con i Toffes, quel giocatore sembra essersi ritrovato.
Seconda vita al Luton
«Si sta godendo il suo calcio, come quando aveva 16 anni, quando non c’era pressione su di lui. Nelle ultime partite gli ho visto fare giocate che faceva a 16/17 anni, quando era in totale fiducia». Le sensazioni di Ray Hall, allenatore di Barkley nelle giovanili dell’Everton, sono le stesse di qualunque tifoso che abbia visto le recenti partite del Luton (imbattuto nelle ultime 6).
Contro il Newcastle, nel pirotecnico pareggio per 4-4, Barkley è stato:
- il giocatore con più tocchi (79)
- il giocatore con più passaggi riusciti (51)
- il giocatore con più passaggi in trequarti (23)
- il giocatore che ha creato più chance (4)
In più ha segnato un gol e fornito un assist. Dominante come non si vedeva da tempo.
Nuovo ruolo per tornare a sognare
Nel 4-2-3-1 del Luton sta giocando in una posizione più arretrata, quasi da mediano, e questo gli permette di essere il cuore della squadra. Tutte le azioni passano da lui, è il giocatore che tocca più palloni e il 34% dei suoi passaggi sono in avanti, progressivi.
Robert Edwards, allenatore del Luton che lo sta aiutando tantissimo in questo processo di redenzione personale, ha detto questo di Barkley: «Non voglio creare grandi titoli, Southgate è bravissimo e conosce il suo lavoro meglio di me. Tutto ciò che voglio dire è che amo Ross Barkley e che sta giocando benissimo».
La missione di Barkley è chiara: mantenere questa costanza di rendimento per guadagnarsi un posto nella Nazionale inglese, 5 anni dopo l’ultima convocazione.